DOLMEN
e MENHIR sull'Altopiano di Vezzena
di Luca Webber
Alla
mostra fotografica sui "sassi delle streghe" abbiamo
conosciuto Liviana, appassionata di siti megalitici, di coppelle e di
"segni" misteriosi e affascinanti lasciati incisi
sulle pietre dai nostri antenati in tutto il mondo.
Confrontandoci
su questi temi, Liviana ci confida di conoscere la posizione di
alcuni Menhir e un Dolmen sull'Altopiano di Vezzena. L'occasione è
troppo ghiotta per non approfittarne, così ci salutiamo con il
proposito di organizzare un'uscita sull'altopiano.
Domenica
8 ottobre un nutrito gruppo di associati parte da passo Vezzena
guidato da Liviana. Camminando lungo una stradina sterrata pressoché
pianeggiante circondati da prati e verdi vallate delimitate da fitti
boschi, giungiamo al primo sito.
- su un terrazzamento che permettere all'occhio di spaziare liberamente, vi sono due grandi pietre del peso di qualche tonnellata conficcate in verticale nel terreno. Una roccia calcarea grigia tipica del luogo e una roccia calcarea con inglobate conchiglie fossili. Quest'ultima appare deliberatamente collocata in quella posizione. A pochi passi una terza grande pietra calcarea si trova a terra ricoperta da sterpaglia, quasi certamente facente parte del complesso litico.
Sul versante che declive gradualmente a Sud, troviamo 3 grandi pietre piantate nel terreno. Intrigante notare che solo una di esse è di granito rosa, mentre le altre sono di roccia calcarea.
La Società Italiana di Archeoastronomia dagli studi effettuati sul posto ha dedotto: “probabile funzione calendariale per la comunità che frequentava stagionalmente il territorio”, adducendo la scoperta di un allineamento al Solstizio d'Inverno del III millennio a.C. (epoca neolitica) tra i menhir posti sul pendio.
Riguardo alla ricerca scientifica è corretto dire che non esiste ancora una teoria comprovata e univoca sull'uso dei menhir (segnalare un luogo di sepoltura, idoli pagani, confini fra territori, allineamenti per segnalare equinozi e soltizi, etc.).
Oramai è quasi mezzogiorno e decidiamo di cercare refrigerio all'ombra degli alberi per rifocilliarci. Poi nonostante il caldo opprimente, risaliamo di nuovo sulla stradina sterrata e ci incamminiamo fino a al secondo sito.
-
a lato della strada sterrata, imboschita e sguardo a valle, notiamo
un grande lastrone orizzontale. Esaminandolo scopriamo che quattro
rocce verticali, per lo più ricoperte da terra sorreggono il
lastrone. Non abbiamo dubbi, ci troviamo sulla sommità di un Dolmen
(tipo
di tomba megalitica preistorica costituita
da due o più piedritti verticali che sorreggono l'architrave
costituito da uno o più lastroni orizzontali. La costruzione era in
origine ricoperta, protetta e sostenuta da un tumulo
[....] Un
tumulo è un monticello di terra e pietre, spesso di grandi
dimensioni, posto sopra una sepoltura o più sepolture, a formare una
specie di collina artificiale. https://it.wikipedia.org/wiki/Tumulo).
La
stessa archeologia ufficiale dichiara che la funzione principale dei
Dolmen sia stata il monumento funerario, ma
secondo altre teorie svolgevano la funzione di altare per luoghi di
culto (culto astronomico o venerare dee della terra e della
fertilità).
Purtroppo
riguardo a questo Dolmen non abbiamo trovato notizie.
Il
ritorno è un continuo conversare tra di noi, esprimendo idee e
visioni di un mondo lontano che oggi è tornato a “vivere” per un
momento.
Grazie
Liviana per l'interessante gita.