Uscita al Masso Bus del Gat e al Sass da le Strie de Terzolas
di Luca Rinaldi e Luisa Peghini
Tante volte si cercano luoghi lontani credendo che offrano maggiori opportunità ed esperienze nuove, il fascino dell'esotico, dimenticando le bellezze nostrane.
In Val di Sole abbiamo la fortuna di avere dei magnifici boschi e quindi perché non approfittarne per sceglierli come meta per un'uscita pomeridiana in compagnia?
Oggi, 25 marzo 2023, siamo partiti per questa piacevole camminata direttamente da Malé. Oltrepassato il ponte della passerella siamo giunti in località Regazzini e da lì, attraverso il sentiero che sale verso il rifugio Mezzol, siamo arrivati alla "Madonnina".
Qui
abbiamo apprezzato il bel lavoro di ripristino dell'area svolto dagli
alpini lo scorso anno. Siamo saliti ancora per poche centinaia di
metri lungo il sentiero e, appena prima dell'intersezione con la
strada forestale, ci siamo inoltrati nel bosco sulla sinistra. Dopo
un breve tratto a zig zag fra gli alberi siamo giunti al primo masso
previsto dal programma. Il sasso si presenta ricoperto di muschio e
di aghi di abete. Dopo la consueta pulizia con le scopine, abbiamo
visto, nella parte sommitale, una cavità di una ventina di
centimetri. Non è una classica coppella, però si vede che è stata
scavata dall'uomo e si presume sia servita per dei rituali.
Questo
sasso si trova appena sotto la località "Bus del Gat". Il
gatto, come si sa, è associato alle streghe e, neanche a farlo
apposta, a poca distanza da questo sasso si trova il "Sass de le
Strie de Terzolas". Anche questo era ricoperto di aghi di abete
e muschio e circondato da rami secchi caduti a causa del vento. Dopo
un'accurata pulizia abbiamo potuto ammirare quello che è sicuramente
uno dei sassi più particolari che abbiamo studiato finora. Il masso
sorge su una radura con una bella vista sui paesi di Caldes e
Samoclevo e sulla bassa Val di Sole. Ci sono giunte testimonianze di
persone, oggi settantenni, che da piccoli andavano a giocare in
questo luogo proprio sul "Sass de le Strie". Il masso è
ricoperto da linee in rilievo che formano dei bellissimi incroci
geometrici che sembrano ricami.
L'origine
di queste conformazioni è probabilmente naturale, dovuta
all’erosione effettuata dal ghiacciaio. Risalendo di alcune
centinaia di metri lungo la strada forestale abbiamo visto dei ceppi
di confine. La particolarità era che ce n'erano due vicini, uno più
grezzo formato da un semplice sasso sulla cui sommità era incisa una
croce greca e sul lato il numero 12 mentre l'altro era perfettamente
squadrato, con una croce latina in alto, sul lato a est era incisa la
lettera T (Terzolas) e sul lato a ovest M (Malé), sul lato a nord il
numero 12. Si trovano altri sassi simili lungo tutta la linea di
confine tra i due paesi. Si potrebbe ipotizzare che il sasso più
semplice sia stato posato dal popolo mentre quello più elaborato dai
membri del clero. Segnaliamo che seguendo la linea di confine verso
il basso si arriva in località San Biagio dove un tempo sorgeva una
cappella, forse gestita dall'ordine dei Cavalieri Templari.
Abbiamo
ripreso il nostro cammino seguendo la strada forestale fino alla
località Tovare, e da lì, attraverso il sentiero nel bosco, siamo
rientrati a Malè. Anche oggi siamo tornati a casa soddisfatti per
aver potuto ammirare questi bellissimi sassi e per aver passato un
pomeriggio in buona compagnia.