CALDES, FRAZIONE SAN GIACOMO. NUOVE COPPELLE
di Luca Webber
Il paese di San Giacomo non smette mai di stupirci, l'enigma sulle “coppelle” si infittisce di un nuovo tassello.
Questa primavera, girovagando nei boschi, Lorenzo Andreis ha scoperto un masso con incise ben cinque coppelle. Causa l'emergenza Covid solo a novembre siamo riusciti ad organizzarci per l'esplorazione del luogo.
Partiti di buon passo con Lorenzo in direzione della “Lasta dal Gioch”, ad un certo punto lasciamo la stradina sterrata e prendiamo un vecchio sentiero che sale ripido. Via, che poco dopo si perde nell'intricato bosco di piante e arbusti. Bosco che si fa sempre più erto e particolarmente scivoloso a causa del fogliame autunnale caduto sul terreno, ma infine raggiungiamo un piccolo terrazzamento, e lì vi è la roccia incisa.
Esaminandola rileviamo delle incisioni assai antiche, tutte praticate con strumento litico, una del diametro di 4 cm e quattro che formano idealmente un simbolo a L rovesciata (13x11 cm).
Raffigurandosi il luogo nel tempo antico (senza vegetazione), si intuisce che da quassù si godeva di una bella vista e i giorni trascorrevano sereni sul versante soleggiato, utilizzato per il pascolo.
Cosa dire di questo masso?
Iniziamo
col ricordare che in zona vi è una grande concentrazione di massi
coppellati e l'ennesimo ritrovamento ha suscitato in noi grande
interesse.
Quale
fosse la sua funzione e a chi fosse destinata la “coppella”
resta un mistero affascinante.
Al giorno d'oggi possiamo supporre
che in questi luoghi si riunissero molte persone per celebrare riti
con funzioni apotropaiche protettive, immutati nel tempo e adottati
dalle popolazioni che via via si susseguirono.
Cosa
dire poi delle numerose leggende sulle “strie”?
Guarda
caso ci troviamo proprio vicino al “Bus
da la Stria”, con
le sue storie che
alludono a cose e persone rappresentanti un universo di credenze,
superstizioni e segni del passato. In seguito demonizzate nel
tentativo di sopprimere antiche e scomode pratiche che esprimevano
legami
arcaici con la terra e i suoi misteriosi cicli. In
realtà si trattava di donne, esperte conoscitrici della natura,
delle erbe e delle piante, che
impararono ad utilizzarle a scopo terapeutico e benefico per curare
il popolo, pratica ereditata dalle religioni precristiane diffuse
anticamente in tutta Europa.
Oggi
ogni masso coppellato racchiude un segreto che ci incuriosisce, in
cui riconosciamo i “primi
sforzi dell'uomo per fronteggiare i misteri dell'universo”.