RABBI CALDESA BASSA – MASSI COPPELLATI
di Luca Webber
A inizio febbraio, visto il bel tempo, decidiamo di recarci a Rabbi. Partiti di buon'ora saliamo verso Malga Caldesa o Paludè Bassa. A causa della neve lungo il sentiero, saliamo zigzagando lungo il crinale del pascolo e incappiamo fortuitamente in una roccia coppellata. Non avendo con noi nessuna attrezzatura per i rilievi di rito, dobbiamo rinviare il tutto al “disgelo”.
A maggio risaliamo e troviamo tre massi erratici singoli incisi con strumenti litici, affioranti dal terreno, collocati sul versante solatio e dominanti il panorama circostante.
Sulla roccia erratica vista a febbraio rileviamo 9 coppelle, due dubbie, e una veramente degna di nota (8x4 cm). Altre tre coppelle su due massi vicini.
Esaminando la località non troviamo altre tracce significative che ci aiutino a capire perché qualcuno si sia preso il “disturbo” di incidere queste coppelle. Certo è che la morfologia della valle è cambiata nel tempo e per questo possiamo solo ipotizzare alcune idee riguardo alle rocce in esame:
- racchiudono i requisiti necessari per essere state “scelte” dagli autori;
- si trovano lungo l'antica via che permette di valicare in val d'Ultimo;
- indicano la “strada” per raggiungere altri massi coppellati rinvenuti in zona.
In ogni caso, per quanto
affascinanti e suggestive possano essere queste ipotesi, certo è che
questi “segni”
affermano quanto in passato questa zona sia stata importante e
frequentata dall'uomo.
“Silenziose tracce di un
tempo arcaico. Difficili da spiegare e studiare con metodi
tradizionali, poiché si tratta di un particolare approccio alla
vita. Un modo d'essere e di valori che affonda le proprie radici in
un mondo di credenze mutate nel tempo che consentirono all’uomo di
sopravvivere in una natura temuta e rispettata.”