PEIO - COPPELLE A MALGA LEVI
di Luca Webber
Nell’estate 2020 la nostra associata Giordana Bonfanti, Ruggero e Lino ci segnalano la presenza di massi coppellati sui pascoli della malga Levi (2016 mt) in Val di Peio.
Appena
potuto, abbiamo organizzato un gruppetto di volontari che di buon
mattino ha raggiunto la malga. Una volta rifocillati affrontiamo
l’irto pascolo verso Passo Cercen (2623 mt) camminando chi a destra
chi a sinistra. Ruggero e Lino ci guidano ai massi da loro scoperti
in precedenza, mentre il restante gruppo ispeziona il territorio
individuando 10 rocce (2180 mt circa) con incise delle coppelle (in
totale
29
più 3 dubbie).
Tra questi merita una menzione particolare il “sasso
di Eliana”.
Masso coppellato che ha scatenato tutto il suo incontenibile
entusiasmo, generando risate e regalando un bel momento di gioia
collettiva.
Riassumendo,
abbiamo trovato diversi massi erratici di svariate dimensioni su cui
sono state eseguite coppelle, singole o concentrate a formare gruppi,
con strumento litico di diametro e profondità variabile.
Sparpagliati su un’ampia zona prativa, disposti in posizione
dominante in presenza dell’acqua e di vie di comunicazione, privi
di elementi utili per ipotizzare qualsivoglia teoria, tanto da
lasciare spazio a interpretazioni a 360 gradi. Tutti criteri che si
ripropongono nella maggior parte dei siti studiati e che possono
fornirci elementi utili per approfondire ancora un po’ la “visione”
della popolazione che abitava questi luoghi. Segni realizzati per
funzioni apotropaiche e protettive (rituale
o religioso),
territoriali o di percorso (topografiche
o mappali)
o rappresentazioni dell’arco celeste (costellazioni
o calendari stagionali).
Tutte ipotesi affascinanti e quasi sicuramente corrette, ma
difficilmente verificabili a causa delle scarse notizie e i forti
mutamenti che ha subito il territorio.
Dato certo è la grande quantità di
incisioni qui praticate che testimonia la persistenza nel tempo di
percorsi o possibili luoghi stanziali utilizzati dall’uomo sul
versante soleggiato. Pertanto l’importanza dell’ampia esposizione
al sole si può ritenere condizione fondamentale nella scelta del
luogo. L’orientamento stesso delle pietre rispetto alla levata e al
tramonto del sole ci fornisce una possibile interpretazione sulla
“visione”
di una società che
attribuiva qualità divine o soprannaturali a oggetti e luoghi.
Tramite la coppella, immaginabile rappresentazione del sole o della
luna, i cacciatori/raccoglitori eseguivano un rituale rivolgendosi
direttamente alla natura, agli antenati e agli spiriti, per ricevere
un “beneficio”.
In
conclusione noi “moderni“
non
siamo in grado di capire oggi il pensiero dell’uomo/uomini che
incisero le rocce. La molteplicità di interpretazioni che si possono
fornire rischia di privare di validità il significato originale di
questo “segno”
e il messaggio che voleva comunicare. Di certo si tratta di segni
ripetitivi e sintetici a imitazione della natura, rispondenti a
concetti elaborati dall’uomo che man mano si sono scordati nel
corso dei secoli e dei millenni.
“La
coppella è un segno. Il
segno ha un significato. Il
significato esprime la visione del mondo di
coloro che incisero la pietra.”