Malga Preghena Alta
di Luca Webber
Accompagnati
da Mara andiamo a vedere dei massi nell’alpeggio della Malga
Preghena Alta. Raggiunto un tratto pianeggiante disseminato di rocce
gettate qua e là, Mara ci fa notare un grande masso parzialmente
affiorante dal terreno con il piano orizzontale leggermente inclinato
e proteso verso valle. Malauguratamente lo strato roccioso è
gravemente deteriorato a causa degli effetti prodotti dal tempo.
Tuttavia, esaminandolo pazientemente, rintracciamo una croce latina e
13 coppelle.
Osservando
con attenzione notiamo una patina color grigio con del lichene
verde/giallo sui margini, mentre la restante superficie è consumata,
molto rugosa e di colore più chiaro.
Erosione
provocata da agenti esogeni come il vento, l’acqua, il ghiaccio, la
pioggia e sbalzi termici che producono modificazioni fisico chimiche
sulla roccia. L’alternarsi di caldo e freddo riesce a sgretolare e
frantumare la roccia, l’azione dell’acqua piovana esercita
un’azione erosiva asportando i materiale più fini. Entrambi
alterano profondamente le rocce sulle quali agiscono.
Altro
particolare singolare, il masso inciso si trova attorniato da grandi
rocce erratiche che formano un immaginario cerchio, donando al luogo
un nonché di “magico”
e divino per coloro che vi sostavano.
Continuiamo
raggiungendo una grande ed alta pietra erratica segnalata da Diego,
sistemata nel pascolo e circondata da rigagnoli d’acqua. Saliti
sopra vi troviamo degli incavi insoliti. Non avendone trovati di
simili sulle numerose rocce lì attorno, siamo indotti ad escluderne
la naturalezza e per questo motivo non possiamo scartare la
possibilità si tratti di coppelle. Ad un attento esame ne contiamo
19.
Osservando
il luogo in cui l’uomo di montagna ha tracciato questi “segni”,
salta agli occhi la posizione dominante il paesaggio, caratteristica
tipica riscontrata più volte. Segni tracciati ovunque dall’uomo e
che hanno mantenuto un ruolo carico di valenze simboliche
profondamente radicate nella società in cui è stato adoperato.
Un
linguaggio a noi ormai sconosciuto che andava dal rito alla semplice
pratica quotidiana per relazionarsi con il divino.
Terminiamo
ringraziando gli amici di Povo per averci fatto conoscere questo bel
posto e per la segnalazione dei massi incisi.