Peio - coppelle in loc. Zampil e Covel
di Luca Webber
Oggi
andiamo alla scoperta di coppelle in val di Peio in compagnia di
Riccardo Casanova che ci ha segnalato dei massi. Partiamo dalla sua
Azienda Agricola Casanova a Peio Paese, a bordo di un Pick-up per
raggiungere la Loc. Zampil sulla strada bassa. Strada che si è
rivelata subito assai impervia a causa dell'abbondante pioggia dei
giorni scorsi, troviamo parecchio pantano sulla strada sterrata. Ma
grazie all'abilità di Riccardo, nulla ci ha fermato e siamo giunti
al nostro obiettivo.
Adiacente al "maso dei Mini" troviamo su una grande pietra di scisto adagiata sul terreno, circa 85x205 cm e con un spessore di 22 cm circa, 8 (otto) coppelle ben incise, di diametro e profondità diverse, realizzate con attrezzo metallico, tutte sul lato a valle. Considerata la posizione del masso, collocato sul terreno in modo innaturale, credo si possa dire si tratti di seconda giacitura. Forse è stato spostato o addirittura spezzato durante lavori di sistemazione del luogo. Nelle immediate vicinanze notiamo una roccia affiorante dal terreno che riporta tracce di probabili incisioni, forse 2 (due) coppelle con canalette. Non possiamo garantire però che lo siano, essendo vistosamente intaccata da stacchi termoclastici. Interessante il fatto che la pietra coppellata sia posta lungo l’antica via che conduce a Saroden. Lì troviamo il Sass de le Strie con incise ben 123 coppelle e che nella leggenda vuole essere dimora di una strega e luogo di incontro di sabba, nonché del mercato di bestiame della gente che saliva da Peio e di quelli che giungevano dalla Valtellina valicando il ghiacciaio dei Forni.
Terminati
gli accertamenti di rito, ci incamminiamo verso il maso di Riccardo
in loc. Zampil dove ci indica un masso da lui trovato nei lavori di
restauro. Il masso è di piccole dimensioni con un foro laterale
profondo, sicuramente praticato con il metallo. Può darsi usato per
inserirvi l'estremità di un'incudine battiferro o attrezzo analogo
per “battere”.
Ora
ci rechiamo in loc. Covel, dove Riccardo ha scoperto quest'estate,
mentre falciava il pascolo, un masso di forma quasi a rombo/quadrata,
36x41 cm. ed affiorante dal terreno circa 30 cm, con al suo centro
una grande coppella, diametro 7 cm e profonda 12 cm. L'Incisione
lascia supporre che sia stata praticata con strumento in pietra e
successivamente con il metallo. Perché abbiano praticato una
coppella nel bel mezzo di un prato per il momento rimane un mistero,
affascinante però è trovarsi in quel luogo. Circondati da rocce,
acqua, alberi e cime maestose si intuisce la sacralità che poteva
rivestire quel luogo per i primi abitanti.
Ringraziato
Riccardo per averci accompagnato, torniamo a casa soddisfatti in
attesa di nuove scoperte.
P.S. : Passeggiando
da Velturno lungo
il sentiero del castagno (Keschtnweg), al maso "Moar zu
Viersch", abbiamo
trovato un bel esempio di sasso con incudine per “battere”.