CHIUSA "ARRIVANO I KRAMPUS"
di Luca Webber (foto di Valentino Santini)
Attraverso le vie di Chiusa sfilano
uomini/caproni che accompagnano
San Nicola, i
Krampus. Ricoperti di pelliccia grezza di caprone o pecora emanante
un forte puzzo, maschere spaventose con corna dall’origine animale.
Immancabili sono i campanacci di metallo legati in vita e verghe
costituite da ramoscelli usati per picchiare l’intera comunità,
soprattutto i bambini.
La leggenda riporta che tanto
tempo fa, nei periodi di carestia, i giovani dei piccoli paesi di
montagna si travestivano usando pellicce formate da piume e pelli e
corna di animali. Essendo così irriconoscibili, andavano in giro a
terrorizzare gli abitanti dei villaggi vicini, derubandoli delle
provviste necessarie per la stagione invernale. Dopo un po' di tempo,
i giovani si accorsero, però, che tra di loro vi era un impostore:
era il diavolo in persona, che approfittando del suo reale volto
diabolico si era inserito nel gruppo rimanendo riconoscibile solo
grazie alle zampe a forma di zoccolo di capra.
Venne dunque chiamato il vescovo
Nicolò, per esorcizzare l'inquietante presenza. Sconfitto il
diavolo, tutti gli anni i giovani, travestiti da demoni, sfilavano
lungo le strade dei paesi, non più a depredare ma a portare doni o a
"picchiare i bambini cattivi", accompagnati dalla figura
del vescovo che aveva sconfitto il male. (it.wikipedia.org)
Di certo l’aspetto bestiale rievoca l’antico rito
delle comunità alpine usato per allontanare il freddo e garantire
abbondanza nei raccolti, legato alla fertilità, ai cicli naturali e
alla morte, intriso di significati mitologici ed esoterici. Nella
loro essenza silvestre i Krampus sono simbolo del selvaggio
spaventoso, poiché ignoto, con la funzione di esorcizzare la paura
nell’uomo e nei giovani figli degli abitati della montagna.
Ordunque, ora divertiamoci senza cruccio, lanciandoci
trasportare da siffatto rituale d'altri tempi.