THE SECRETS
OF LAKE
di Santini
Valentino
Il lago di
Santa Giustina, come forse tutti gli invasi artificiali, si trova ad
essere una sorta di scrigno che si apre e si chiude seguendo
semplicemente il flusso di acqua che deve regolare nei vari periodi
dell'anno.
Questo
2017, in verità a seguito dell'inverno 2016, risulta essere molto
secco ed ecco che magicamente riaffiorano antichi ponti e
camminamenti, ricchi di storia e leggende.
Prendendo
come guida un'antica mappa della Val di Non, quando la diga ancora
non era stata creata (1946-1954), vedremo una carrellata di cosa le
acque hanno sommerso ma, anche, strutture che sono solitamente
nascoste agli occhi di molti, ma non di tutti.
Le foto
degli Eremi e dei due ponti sul Rio San Romedio sono del 2017 mentre
per illustrarvi altri elementi attingo a foto del 1994, quando, per
opere di manutenzione straordinaria il lago risultava molto più
basso, ma anche in questo frangente non è stato possibile
individuare le fattorie presenti sotto Castel Cles, a testimonianza
di come, seppur ad occhio umano risulti vuoto, di acqua ne contenga
sempre molta.
Mentre
seleziono le foto da mostrare ho come una sorta di flashback, mi
ritorna in mente la prima volta che ho attraversato questi luoghi, in
una vita precedente, molti e molti anni fa. E' con questo viaggio che
voglio illustrarvi i segreti nascosti sotto le acque.
"In
questi anni svolgevo servizio presso la corte del Castello del Buon
Consiglio, anche se fino a poco tempo fa era conosciuto con il nome
di Mal Consiglio(1).
Siamo nel
1500 e Trento è sottosopra per il Concilio II, si vocifera che uno
dei punti da discutere sia la stregoneria e molte streghe sono già
state allontanate dal Castello e confinate nella lontana Val di Sole
e solo pochi, come me, sono riusciti ad evitare l'esilio.
Io
sono un guaritore, conosco e plasmo le forze della natura, guarisco
servendomi delle piante, sono uno stregone, ma non svelerò il nome
con cui ero conosciuto poiché, come me, anche l'Inquisizione esiste
ancora ed è risaputo non veda di buon occhio chi si è sottratto
alla sua giustizia.
Ho
sentito che i controlli sugli stregoni, oltre confine, sono meno
serrati e spero che allontanandomi il più possibile dal potere
papale la situazione sia più tranquilla, certo è che durante il
Concilio in zona non mi faccio trovare.
Sono
riuscito a procurarmi una mappa di antiche mulattiere della zona
anaunica, ormai la zona è interessata da processi alle streghe
sempre più serrati e dovendola attraversare, forse, è meglio
evitare le strade commerciali.
Arrivato
a Taio scendo lungo il corso del fiume Noce e proseguo verso Cles,
dopo poco trovo l'Eremo di Santa Giustina. Anche se per natura
dovrebbero essere luoghi ritempranti per lo spirito ed il corpo dei
viaggiatori sono sempre luoghi di culto cristiani e mi accerterò,
prima di chiedere asilo, se non sia rimasto vivo il culto dell'Orso e
possa contare su Eremiti non completamente convertiti."
Tutti
gli Eremitaggi e i luoghi di preghiera in generale, compresi quelli
che si affacciano sul lago, sono sorti su luoghi di culto pagani, nel
nostro caso molto probabilmente legati all'Orso, e nell'edificare i
nuovi luoghi cristiani, spesso, veniva impiegata manodopera locale,
in parte o completamente non convertita che, nascosta agli occhi
della Chiesa, occultava dei simboli che riconducevano alla vera
natura del luogo.
"L'Eremo
al mio passaggio risulta molto frequentato, non mi fido a farmi
vedere troppo interessato alla struttura ed opto per rifugiarmi negli
antichi ripari a ridosso della Cappella.
Il
viaggio è ancora lungo e dopo una breve sosta riparto, passo la
stretta gola e, mantenendomi sempre sulla destra, scorgo l'imponente
Pont Aut, ponte di collegamento tra le due parti della Valle Anaunia,
creato per facilitare lo scambio di merci con i territori di Castel
Cles ed i manieri Bragher e Malgolo, anche se io sono a conoscenza
della vera natura del manufatto."
E'
credenza popolare che i ponti ad arcata unica, se caratterizzati da
una struttura ed una collocazione particolarmente ardita, siano, in
realtà, opere del Diavolo in persona che, gli eregge nell'arco di
una notte, per il proprio volere e tornaconto.
"Poco
avanti passo un altro ponte simile, sul Rio San Romedio e, in questo
caso, per allontanare le voci sulla natura dell'arco si racconta di
come sia stato edificato per volere del Conte Bernardo Clesio,
Signore del Castel Cles nonché padrone delle terre coltivate in
zona, dove una mula, da qua il nomignolo Pont dela Mula, con un gran
balzo superò la forra del Rio San Romedio portando in salvo da una
folla di contadini inferociti.
Subito sopra scorgo il moderno Pont dei Regai, è situato sullo
stesso corso d'acqua e serve la moderna strada utilizzata per gli
scambi commerciali, oltre che come via principale. Sulla mappa non
era segnalata e, sinceramente, speravo di passarle molto più
lontano. Accelero il passo per evitare troppa gente, crucciandomi di
non aver atteso le ore notturne al riparo delle grotte.
Proseguo ormai sulla strada con un altro punto pericoloso, sono
sul ponte sotto Banco, ciò vuol dire non tanto Castel Casez ma,
ancor peggio la villa di Sanzeno, dove, oltre che amministrare la
legge, vengono svolti gli interrogatori preliminari nei processi
alle streghe della zona."
La
Val di Non è in quell'epoca suddivisa in Ville, una sorta degli
attuali comuni, ed interno ad ognuna di esse vi è una casa preposta
come sede amministrativa e giuridica del territorio.
Ora
via di gran passo, ma mai correndo per non dare nell'occhio,
abbandonata nuovamente la via scendo ancora sulla sinistra
costeggiando il fiume, raggiungendo i muli di Revò, con un po di
fortuna sono abbastanza isolati per riuscire a barattare i miei
servigi con delle provviste, l'idea è di fermarmi presso l'Eremo di
San Gallo e poi prendere la via delle montagne che mi porteranno per
qualche periodo lontano dalle mie terre...."
Gli
Eremi di San Gallo e Santa Giustina sono accomunati dalle stesse
origini e purtroppo da simile sorte, entrambi interessati da una
frequentazione preistorica, poi pre-romana ed in ultima cristiana
mediante l'edificazione di cappelle ed
eremitaggio.
Ora in rovina sono comunque visibili in tutto l'arco dell'anno
mediante sentieri attrezzati. Per arrivare a Santa Giustina,
lasciando la macchina nello spiazzo dopo l'omonimo ponte, provenendo
da Cles direzione Trento, si prende la strada che costeggia i meleti
e passato il ponte della ferrovia si scende tramite un ripido
sentiero fino a vedere i ruderi. Si raggiunge San Gallo, lasciata la
macchina nei parcheggi della struttura, adibita a bar, posta al bivio
di Cagno, provenendo dal Castellaz, si imbocca il sentiero che,
gradualmente vi porta sul Rio Pescara fino a trovarvi sui ruderi.
Entrambi sono comunque ben serviti da segnaletica.
Note:
1
secondo la leggenda il Castello inizialmente nominato del Mal
Consiglio viene "bonificato" dalla presenza, interna le
proprie mura, di numerose streghe che, una volta confinate in Val di
Sole dove tutt'ora vivono, cambia così nome assumendo quello attuale
di Buon Consiglio, più consono ad ospitare il Concilio II di Trento.
Il racconto in corsivo è di pura fantasia, realizzato per illustrare
i segreti che le acque del lago di Santa Giustina nascondono
gelosamente, solo la parte del salto della mula e la realizzazione
dell'omonimo ponte rispecchiano una reale leggenda della Val di Non.
La mappa utilizzata è presa da ANAUNIA, STORIA DELLA VAL DI NON,
Enzo Leonardi, temi Editrice 1985