Deggiano - Masi da Mont
di Luca Webber
Nel mese di maggio 2017,
questa associazione ha assolto uno dei suoi principi cardine. Grazie
al nostro impegno e a quello delle istituzioni, per evitare che venga
dimenticato o malauguratamente perso il monolite inciso dall’uomo
rinvenuto a Deggiano in loc. Masi da Mont, si è riusciti a far sì
che il reperto, d’importanza storica, sia valorizzato e messo a
disposizione di tutta la comunità. Posizionato all’interno di una
bacheca nel centro rurale dove è stato trovato, quale testimone muto
di un antico trascorso, ricorderà a tutti i viandanti l’importanza
di questi territori.
“Il monolite fortuitamente rinvenuto in questa località nel corso di lavori di ristrutturazione del maso di proprietà del sig. Tullio Gramola, rappresenta un importante documento per la conoscenza della storia locale compresa tra la prima età del Bronzo, l’età del Ferro e le più recenti fasi di prima cristianizzazione.
Nell’angolo in basso due coppelle collegate da canaletta, in alto a destra altre sei coppelle più piccole, unite da impercettibili canalette a formare una croce latina. Si può supporre che la pietra sia stata utilizzata a scopo di culto e che le incisioni siano state effettuate sul masso in due differenti periodi:
-il primo, caratterizzato dall’incisione di due coppelle accostate, si può ipoteticamente riferire a manifestazioni di culto pagano, che trova ampi analogie nella nostra protostoria;
-il secondo, più recente e connotato dal simbolo della croce, viene generalmente attribuito all’intento di cristianizzazione degli antichi culti. E’ interessante come questa sovraimpressione ideologica si avvalga, secondo uno schema di negazione nella continuità, del medesimo modello semantico: le coppelle.
In archeologia, vengono definite coppelle quelle concavità, più o meno numerose e di diametro vario, ricavate dalla percussione e/o dallo sfregamento di una superficie rocciosa, solitamente piatta, che l’uomo ebbe a praticare con strumenti di pietra o di metallo in gran parte del mondo.
Innumerevoli congetture sono state formulate ma, al momento, nessuno è ancora riuscito a svelare il significato delle coppelle; attualmente, l’ipotesi più accreditata, è che esse siano mutate col cambiare dei tempi e dei luoghi, verosimilmente interessando la sfera ideologica, religiosa e, forse, funeraria.”
Forti di questo traguardo, cercheremo di dare luce ad altre testimonianze storiche sparse in valle per ricomporre il passato di questo magnifico territorio.
Un caloroso ringraziamento a Fabio Angeli, direttore del Distretto Forestale di Malè, che ha inserito il progetto della bacheca nel contesto più ampio di recupero paesaggio area Deggiano – Masi da Mont, il Comune di Commezzadura, l'A.S.U.C. di Deggiano e Largaiolli Gianfranco e Andrea.