Peio - San Rocco
di Luca Webber
Venuti
a conoscenza della presenza di massi coppellati disseminati sul
versante orientale del Dosso S.Rocco a Peio, ci siamo recati sul
posto alla loro ricerca, rinvenendoli nei luoghi indicati. Il primo
masso, Sass de Sot Castel, già segnalato da Vittorio Pirri nel 2000 (1),
lo troviamo senza alcuna difficoltà vicino
a un grande ripetitore Radiotelevisivo e per Telecomunicazioni. Il
masso erratico, deposto sul versante Est-Ovest del dosso, a mt. 1.615
circa, risulta essere grande 1,80x1 mt. e alto 75 cm. circa, sulla
cui superficie rileviamo 22 coppelle eseguite con percussore e 5 fori
da trapano. Presumibilmente si tratta di una seconda giacitura. La
seconda roccia erratica la scopriamo, proseguendo lungo la strada sterrata, situata nel mezzo
di un prato a pascolo sul versante solatio, a quota 1.635 mt. circa,
vicino a corso d’acqua. Di probabile giacitura secondaria il masso,
di forma quasi rettangolare, 1,75x1,37 mt. circa, presenta numerose
alterazioni termoclastiche sulla sua superficie e, con grande
difficoltà, delle 4 coppelle segnalate, individuiamo 5 incavi sul
margine ad Est, di cui 2 uniti da possibile canaletto.
Il
terzo masso si trova a mt. 1663 circa, situato in una area prativa coltivata a
pascolo. La roccia isolata, 2,40x1,40 mt. circa, parzialmente
interrata è fortemente inclinata verso valle. Da un attento esame,
ripulendo la superficie da lichene e terra, a causa delle vistose
alterazioni termoclastiche sulla pietra, risulta problematico
individuare con sicurezza le 16 coppelle indicate da A.Priuli (2),
identificandone solo 8 come probabili. Infine raggiungiamo il quarto
masso,
collocato ai margini di un bosco di larici, a mt. 1.673. Una grande
roccia, alta 3,40 mt. circa, la cui sommità mostra una probabile
incisione coppelliforme, diametro 8,5 cm., di difficile lettura
poiché fortemente intaccata dagli agenti atmosferici e alterata da
stacchi termoclastici. Come le pietre precedenti, non riusciamo a
individuare con certezza le altre incisioni segnalate.
Nel
terminare il giro, scopriamo un nuovo masso,
90x65 cm. circa, ragionevolmente di seconda giacitura, a 1.677 mt.
circa, vicino a incrocio di strade e posizionato ai piedi di una
grande croce di legno, prossimo alla strada che conduce a Malga
Saline. Sulla sua superficie individuiamo 3 coppelle interconnesse
con canaletto, dal diametro di 3-3,5 cm., eseguite con percussore. I
massi, come già detto, non tutti di facile lettura a causa del
naturale deterioramento, si trovano posizionati in luogo dominante su
gran parte della Val di Peio, attualmente in area pastorale ed
agricola, vicino ad antiche vie di comunicazione e luoghi abitati. Di
sicuro possono essere posti in relazione con l’antico trascorso del
Dosso di S.Rocco, come riportato da Q. Bezzi (3).
Il
centro rurale di Peio è di origine antichissima, lo provano i
reperti gallici rinvenuti da don G. Baggia ai piedi del Dosso di
S.Rocco, nel 1885. Sede di insediamento di gente nomade, nell’arco
di tempo compreso tra il Bronzo Finale e il I sec. a.C.. Quasi
certamente provenienti dallo Sforzellina o dal Montozzo, antichi
passaggi conosciuti fin dall’antichità e, chissà, forse furono
proprio loro a incidere le pietre lasciando un segno del loro
passaggio e conoscenze oramai cadute nell’oblio.
1
- Vittorio Pirri, “Un nuovo masso coppellato in Val di Peio”.
Anno XXVIII-2000 La Val, Notiziario Centro Studi per la Val di Sole,
Novembre-dicembre n.6, pag. 16-17;
2
– Notiziario 4 - Istituto Archeologico Valtellinese, 2006 –
A.Priuli “Incisioni rupestri e siti preistorici ad alta quota”,
pag. 13-32;
3
– Quirino Bezzi – “La Val di Sole” ed. 1975 Centro Studi per
la Val di Sole.