SEGNI DI STORIA A MALGA
GREA
di Angela Valentinotti
Sonia Valentini, una
nostra associata, durante un’escursione alla malga Grea ha notato
delle particolari scritte, così, in compagnia di mio fratello
Franco, siamo andati a dare un'occhiata. Partiti a piedi dal
bellissimo paesino di Montes, dopo circa un’oretta, abbiamo
raggiunto la malga che si trova a 1683 mt e dal 1978 è abbandonata,
ma in caso di maltempo funziona ancora bene come riparo. Sulla
facciata esterna vi sono due pietre recanti le date 1885 e 1874.
All’interno, su di una
porta, troviamo numerosi segni. Incisioni profonde, tra cui numerose
croci, scritte, disegni, date e nomi che i pastori hanno praticato
fin dal 1900. Le incisione rinvenute, a mio parere, entrano a pieno
titolo nella cosiddetta “arte pastorale” e, di sicuro non
casuale, ma frutto di credenze e superstizioni che hanno origini
lontane. Arte utilizzata dalla gente di montagna per scongiurare
eventi tragici, che riassume una ideologia e un linguaggio di chi
viveva a stretto contatto con madre terra e che nutriva la speranza
di cambiare la realtà incidendovi il “segno”, creando un legame
fra natura e divino. Il “sole”, il segno più presente
sulla porta, è un’immagine che risale ad epoche assai antiche e
legato concettualmente alla fecondità, intesa come produttività,
importantissima per le attività agricole perché permetteva di
vivere. Vale sicuramente la pena di fare una passeggiata fino a
questa malga, che racconta la storia e la tradizione della gente di
montagna nel corso degli anni......
Bibliografia: Quaderni di cultura alpina /Priuli & Verlucca,
editori – “Il magico, il divino, il favoloso nella religiosità
alpina” di Piercarlo Jorio. Ed 2006