Malga di Cloz – A cavallo tra Alto Adige e Trentino
di Claudio Schwarz
Sveglia alle 4:40...
come al solito, mi domando se ne vale
la pena...
se ci sarà abbastanza neve,
se sarà bel tempo,
se forse è meglio starsene al
caldo.....
Arrivato sulla cima Belmonte nel Gruppo
delle Maddalene, Val di Non, dopo gli autoscatti di rito, mi fermo a
contemplare il panorama.
A sinistra vedo il Cornicolo,
Cornicoletto, la Busa di Cloz, poi il versante scosceso a sud di cima
Belmonte, poi la Vedetta Alta, il Samerberg, poi il passo di Brez e
Cima Lavazzè.
Il passo di Brez....chissà....le
Palade, la Mendola....probabilmente questo era luogo di passaggio tra
la cultura tedesca e quella italiana.; forse gli uomini passavano di
qui ben prima che “tedesco” ed “italiano” assumessero
significato. Probabilmente i paesaggi erano totalmente diversi e si
preferiva passare ben in alto, sul versante a sud, magari per la via
più diretta....mica c'erano le macchine!
Chissà! E chissà se questi pensieri
erano influenzati dall'imminente scoperta! O forse questi divagamenti
hanno portato agli imprevedibili sviluppi successivi?
Sia come sia, ripercorro a ritroso la
cresta, mi rimetto gli sci e giù per una indimenticabile sciata su
di un firn che, sotto il mio peso, cedeva il giusto per assorbire
ogni vibrazione.
Dopo aver approfittato anche
dell'ultimo lembo di neve, mi tolgo gli sci e scendo nei prati verso
la macchina.
Appena uscito dal limitare del bosco,
l'occhio cade su una pietra che sporge appena dal livello del prato;
mi avvicino per controllare che non riservi qualche sorpresa. Non
credo ai miei occhi!
Su di un masso di un metro e sessanta
per cinquanta centimetri, vedo un numero incredibile di coppelle e
segni di altre coppelle!
Tento una conta,
approssimativa....sicuramente più di 20, forse 25!
Faccio una foto e subito mando un sms
al Presidente Luca....è ancora presto, ma anche se lo sveglio,
sicuramente sarà contento!
Infatti subito vengo chiamato e già si
organizza la visita per il giorno seguente.
Penso a chi potrebbe aver scolpito
questi segni nella roccia....sicuramente sono molto antichi: ad
occhio, sembrano rovinati e trovandosi su di una roccia piuttosto
dura, credo che abbiano parecchi anni, anzi secoli!
Pastori? Passanti? Sciamani? Chi e
perchè si sarà preso la briga di percuotere la roccia per fare
tutti quei segni?
Tutti questi interrogativi mi passano
per la testa nel percorso fino a casa... il passo di Brez, il passo
delle Palade....un passaggio verso nord.....anni e secoli fa come era
il paesaggio, chi popolava queste valli? Vedremo con l'associazione
di tentare di dare un significato a questi segni; e se non avremo
prove scientifiche (!), ci accontenteremo delle suggestioni che
questi antichi segni provocano nella nostra fantasia!
Credo proprio che ne sia valsa la
pena....il letto caldo anche questa volta è stato battuto con
soddisfazione!!!