GITA A CASTEL TIROLO
di Luca Webber
Dopo una breve visita al paese di Tirolo (BZ) saliamo al vicino Castel Tirolo, museo storico-culturale della Provincia di Bolzano, collocato su di una colle abitato fin dall’epoca preistorica. Le antiche mura di Castel Tirolo invitano il visitatore ad un particolare viaggio, partendo dalle sue vestigia primordiali per arrivare fino ai giorni nostri.
Dopo esserci dedicati ai diversi ritrovamenti archeologici avvenuti intorno al castelo , esposti nel tempio, accediamo alla cripta probabilmente l’antico luogo di sepoltura dei Conti di Tirolo.
Degni di attenzione sono i due portali, ricchi di simboli e di un
linguaggio gestuale, messaggeri della visione medievale del mondo.
Ancora oggi, tra gli studiosi, i portali sono oggetto di molti
quesiti, tanto che non c’è accordo sulla loro data e sulle loro
origini. Figure di animali, vegetali e divinità rappresentano
straordinariamente il modo d'esprimersi simbolico medievale, con la
loro doppia valenza, divina e pagana.
Nel portale del palazzo o del potere (1138 ca.) si può
vedere nel timpano l’arcangelo Gabriele con il
caduceo, cornice interna dell’archivolto con fascia decorata ad
intreccio e cornice mediana con tralci e palmette. Partendo da
sinistra: un uccello che sbatte le ali - due uccelli che bevono dalla
medesima coppa – grifone che incede maestoso – Daniele nella
fossa dei leoni – cervo dalle imponenti corna – drago alato dalla
coda attorcigliata.
Daniele nella fossa dei leoni, con una possente presa
Daniele afferra per le zampe le bestie dalle fauci digrignanti, che
però sono già domate e poste al servizio del bene. Le loro code,
rivolte verso l’alto, terminano in un trifoglio benedetto. Tutto
ciò è possibile solo grazie all’aiuto divino, impersonato da un
uccello che scende dall’alto. I leoni sono simboli
di sovranità e in questo contesto annunciano le ambizioni di potere
di committenti.
Nel portale della cappella o della redenzione (1138 ca.) osserviamo
nel timpano la scena della crocifissione , cornice
interna dell’archivolto e cornice mediane con decorazioni a tralci.
Partendo da sinistra un diavolo cornuto sta precipitando un dannato a
testa in giù nell’inferno – una coppia di scimmie – la mano
innalzata di Dio – concio con decorazione ad intreccio – un
basilisco abbatte un coniglio – pavone.
Davide che libera un ariete dagli artigli di un leone.
Particolare sul peccato originale. Centauro con elmo a
punta intento a scoccare una freccia –
nell’antichità i centauri erano caratterizzati sia per la loro
saggezza che per la loro inclinazione alla violenza. Secondo il
Fisiologo (*) rappresentano l’ipocrisia degli eretici. La sirena
bicaudata – secondo il Fisiologo (*) simbolo delle
arti seduttrici degli eretici. Lotta col drago.
L’aquila celeste sconfigge l’infernale drago sputa fuoco.
Raggiungiamo ora la cappella inferiore di San Pancrazio protettore
dei giuramenti (1138 ca.). In seguito fu edificata
la cappella superiore (1270 ca.), raggiungibile dal
ballatoio, costruito appositamente per permettere alla nobiltà
di seguire le cerimonie liturgiche fisicamente separata dal popolo.
Risulta essere consacrata all’allora popolare Santa Elisabetta di
Tutingia (1207-1231), nonostante ci siano ancora dubbi
scientificamente fondati in merito. In questo luogo di culto spicca
il gruppo della crocifissione (1330 ca.), Cristo
in croce tra la Madonna e San Giovanni.
Negli ambienti successivi vediamo il martello delle
streghe “il Malleus Maleficarum” di Jacob Sprenger,
Heinrich Institoris, Francoforte 1582, rilegatura in cuoi di maiale
e decorazioni. In Tirolo fu decapitata e bruciata l’ultima strega
nel 1722.
Bibliografia: www.schlosstirol.it
(*) Il Fisiologo (Physiologus)
è una piccola opera redatta ad Alessandria
d'Egitto,
probabilmente in ambiente gnostico,
tra il II e
il IV
secolo d.C. da
autore ignoto.