Gita
all’area archeologica di Monte San Martino e
alla chiesa di San Lorenzo di Tenno
di Luca Webber
Partiti alle prime ore
del mattino, ci rechiamo a Pranzo di Tenno (TN) sul monte “Englo”
dove visitiamo l’area archeologica di Monte San Martino,
considerata una delle più importanti testimonianze sul suolo
Trentino. I ritrovamenti, avvenuti sul sito, testimoniano come questo
sia stato frequentato dall’epoca protostorica all’altomedioevo.
Superata la “Porta
Antica” saliamo sulla sommità del colle ed osserviamo un’area di
culto preromana e romana (secoli III a.C.- III d.C.), nonché
numerosi altri ambienti alla base del colle. Poco più a valle, un
altro esteso insediamento attribuibile all’età tardoantica e
altomedievale (secoli IV – VI d.C.). Al limite del dirupo troviamo
i resti della chiesetta di San Martino (secoli VIII-XVIII d.C.),
protettore dei Franchi e dei pellegrini, edificata sopra ruderi più
antichi.
Banchettando a castagne,
vino e dolci alla “festa dei Maroni” di Pranzo di Tenno,
scopriamo che il toponimo Pranzo potrebbe nascondere origini
longobarde nel vezzeggiativo di Prando. D’origine longobarda anche
la chiesetta e il monte San Martino, un santo a loro caro. La gente
del paese, riguardo alle origini del nome, racconta che “secoli
or sono una grande frana che si verificò nella parte alta della
valle, costrinse i suoi abitanti a fuggire verso sud, consolandosi
sulle macerie con un buon pranzo”.
Pomeriggio facciamo
visita alla chiesa di San Lorenzo a Tenno nell’abitato di
Frapporta. Superata la porta medievale, dove sono ancora visibili i
segni delle ferrate, ci ritroviamo in un tipico insediamento
medioevale. Percorriamo il vicolo angusto fino all’estremità
meridionale dell’abitato giungendo alla chiesetta di S.Lorenzo,
edificata su una rupe rocciosa dove lo sguardo spazia sul Lago di
Garda.
Rimaneggiata più volte
nel corso dei secoli, la chiesa che oggi ammiriamo è del XI secolo.
Al suo interno si possono ammirare affreschi risalenti al 1384,
Cristo in mandorla attorniato dai simboli degli evangelisti, il
Giudizio universale, frammenti della Storia di S.Lorenzo e S.Romano.
Quest’ultimo è riconoscibile nella scena in cui il boia è pronto
a calare la spada sul collo del santo.
Resti di una chiesa più
antica li possiamo ammirare all’esterno dell’abside lungo le
lesene addossate alla parete. Una concentrazione di simboli antichi
del nostro passato, una raffinata serie di intrecci, antiche
decorazioni figurative o astratte che mostrano il movimento perpetuo
in sintonia con il ciclo incessante della nascita e della morte.
Resti di un pavone, simbolo dell’immortalità e della rinascita
spirituale. Fiori della vita, fin dalla preistoria considerati
dall’uomo simboli di rinascita e rigenerazione, associati al culto
del sole nonché alla geometria sacra. Figure lasciate da un’antica
sapienza ad indicare la vita eterna.