GITA DELL'ASSOCIAZIONE IN SVIZZERA
di Luca Webber
Quest’anno l’Associazione valica i confini e si reca in Svizzera. Esattamente nella regione dei Grigioni, dove trascoriamo due giorni visitando luoghi affascinanti e degni di attenzione.
Il primo giorno ci siamo recati presso il Museo delle “scodelle” a Barenburg, di Anselmo Gadola.
Fotografie, massi coppellati e descrizioni di pietre ritrovate nei pressi di Barenburg, mostrano al visitatore ipotesi sul loro utilizzo di antichissimi rituali. Viene descritto un sistema preistorico di coordinate legate al tragitto del sole. Unica pecca della mostra è la mancanza di testi in italiano, che non facilita la comprensione delle ipotesi descritte.
Dopodiché
visitiamo la chiesa di San Martino del XII sec. a Zillis, che sorge
sopra una più antica del VI sec. All’esterno ammiriamo un grande
affresco raffigurante San Cristoforo, all’interno la chiesa è
molto semplice, ma il motivo per cui ci troviamo qui è il pregevole
soffitto piano della navata, formato da 153 pannelli quadrati in
legno, di circa 90 cm, dipinto tra il 1109 e il 1114, il più antico
del suo genere in Europa. L’opera rappresenta la visione del mondo
da parte degli uomini medievali secondo i quali la terra era un’isola
piatta circondata dal mare. Ai margini troviamo figure fantastiche,
mostruose, immerse nell’acqua, che rappresentano metaforicamente i
mali del mondo. All’interno figure riguardanti l’antico
testamento, la vita di Cristo e la leggenda del patrono della chiesa,
rappresentano le tappe fondamentali della salvezza.
Proseguendo
facciamo una sosta presso la chiesa di San Pietro a Mistail.
Nei pressi
di Alvaschein, ci attende la chiesa di S.Pietro, un tempo convento
Carolingia risalente all’VIII sec.. All’interno la chiesa ha
mantenuto la sua pianta triabsidale, conservando solo piccoli
frammenti di affreschi dell’epoca Carolingia. Meglio conservati gli
affreschi gotici che ricoprono completamente l’abside centrale e
una rappresentazione di San Cristoforo delle dimensioni di circa
quattro metri.
Il giorno
successivo, salendo lungo un sentiero da Sils, andiamo a vedere le
incisioni rupestri di Carschenna.
Ad
un’altitudine di circa 1100 mt. s.l.m., in punti dominanti con un
campo visivo molto esteso sulla valle Domigliasca, troviamo le rocce
scoperte nel 1965. Sulle pietre sono incise una grande quantità di
segni e simboli, cerchi concentrici (spirali), per lo più con una
coppella al centro, figure di animali, coppelle e scanalature.
Le rocce
levigate dal ghiacciaio del Reno, presentano una forte erosione
naturale, che rende difficile la lettura delle incisioni nonché la
data delle stesse. Alcuni ricercatori presumono che risalgano a più
di 3500 anni fa, ipotizzando teorie astronomiche e interpretazioni
di rituali antichi, paragonandoli alle incisioni rupestri della
Valcamonica.