Rabbi al Rifugio Lago Corvo masso coppellato
di
Franca Emanuelli e Luca Webber
In
un lontano pomeriggio del 2008, camminando lungo le cime intorno al
Lago Corvo nel Comune di Rabbi, provenendo da Nord, avvistavamo
nell’avvallamento sottostante un masso che per la sua forma
singolare ha subito attirato la nostra attenzione. Scesi dal pendio,
raggiungevamo la pietra che ci ha incuriosito.
Immediatamente
individuavamo sulla sommità semipiana e ruvida del masso tre
coppelle eseguite con un percussore, di diverse profondità e misure,
disposte in linea retta Nord-sud. La roccia, parzialmente
isolata e di medie dimensioni si trova su di un terreno erboso a
quota 2.510 mt. esposta verso la Val d’Ultimo. Nelle vicinanze
passano numerose vie di comunicazioni.
Il
significato di coppelle è stato affrontato e descritto nell’articolo
dell’Associazione pubblicato sul sito riguardante “Le coppelle di
San Giacomo (Caldes)”, e come già esposto, nessuno è ancora
riuscito a svelarne l’esatto utilizzo, formulando solo congetture
più o meno interessanti.
Più volte, durante questi anni, siamo saliti al Rifugio Lago Corvo, giunti quasi sempre di buon’ora e dopo la abituale calda accoglienza ci rifocillavamo con la seconda colazione, pane burro e marmellata. Riposati e rinvigoriti, riprendevamo il nostro cammino, ovviamente non prima di aver prenotato il pranzo. Il tempo meteorologico non ci è mai stato benevolo, più volte la nebbia, all'improvviso ci spuntava dinanzi e ci impediva di immortalare il luogo dove si trova la pietra. Domenica 14 settembre 2011, grazie al vento gelido che ha spazzato via le nubi, siamo riusciti a fotografare degnamente il paesaggio circostante la pietra.
Queste nostri abituali esplorazioni ci hanno permesso di giungere alle seguenti e “personali” congetture che di seguito vi esponiamo.
1) Appare subito chiaro che la roccia coppellata si trova in alto ed in un punto panoramico e solatio, esposto ad Est. Questo potrebbe indicare che ci troviamo di fronte ad un antico culto dedicato al sole, (es.: solstizi ed equinozi), considerato che i luoghi di culto si trovavano all’aperto e gli altari nell’antichità si innalzavano ovunque si era certi dimorasse il divino.
2) Appurato che la roccia coppellata si trova in alto in punto panoramico e solatio, bisogna tenere presente che nelle immediate vicinanze vi è un incrocio di vie di comunicazioni. Un sentiero che collega la Val di Rabbi e la Val d’Ultimo, su questo punto gli anziani del paese raccontano svariate storie/leggende su andirivieni tra le due valli. Non dimentichiamo inoltre il sentiero che conduce in Val di Rumo (antica via che collega il Castello di Altaguardia?).
L'attenta analisi toponomastica del territorio ha permesso di risalire ai seguenti toponimi: Castel Pagano e passo degli Inferi. (Coincidenze?)
Questo non ci svela l’utilizzo della pietra coppellata ma può dimostrare come gli antichi potessero usare queste pietre per indicare le vie di comunicazione (antiche cartine Kompas?) e contemporaneamente fungere da manifestazioni cultuali dedicate alle divinità delle cime. In tutte le civiltà infatti le alture, le montagne, le cime sono sedi del divino.
Sicuramente le ipotesi non si interrompono e il perchè l'uomo abbia inciso le coppelle in questo luogo forse rimarrà un mistero, ma il fascino della scoperta e della ricerca rimane comunque immutato.