Sempre sulla medesima roccia troviamo raffigurate
numerose armi (spade corte e lunghe), figura
diffusissima nell’ambito rupestre attestante il culto
delle “armi”, generalmente indicante un potere sia
militare che economico.
Poco più avanti raggiungiamo la “roccia dei cavalieri”,
composizione artistica molto bella non databile, dove
l’autore può aver voluto immortalare il transito di un
drappello di soldati a cavallo. Di certo i guerrieri
rappresentati con le loro armi e cavalli denotano
prestigio e potere riconducibile al culto delle “armi”.
Concludiamo suggerendo a chi fosse interessato, prima di
avventurarsi lungo il tracciato appena descritto, per di
più molto piacevole e senza particolari difficoltà, di
recarsi presso il Museo di Torri del Benaco per avere
informazioni dettagliate sulla sentieristica, poiché in
sostanza assente.
Permetteteci inoltre una piccola critica: “Appurato che
le incisioni rupestri versano in uno stato di totale
abbandono nonché prive di adeguate strutture di
sicurezza, irrimediabilmente danneggiate da persone
incivili, ci rivolgiamo alle competenti Autorità per
sensibilizzarli a una maggior tutela del territorio e
del nostro passato come recita nei suo principi l’ art.
1, D.lgs 22 gennaio 2004, n°42.
Augurandoci che fatti del genere non vengano a
ripetersi.
Ciao
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