In
aprile abbiamo fatto una passeggiata bella e
interessante di quasi 5 chilometri, con partenza e
ritorno dall’abitato di Preghena nel Comune di Livo
(TN). Salendo lungo un sentiero, superando gli “animali
del bosco” ,“le spade nella roccia” e il “pentolone
delle streghe” siamo arrivati alle “peste del diaol”.
La
leggenda vuole che“il Diavolo stava litigando con
nostro Signore, per vedere chi fosse il più forte ed
avesse il diritto di dominare il mondo. A forza di
spingere, il diavolo lasciò le impronte dei suoi piedi
nella pietra, così come le vedete, però vinse Dio.”
Subito abbiamo capito di trovarci davanti a qualcosa di
interessante.
Appare curioso riscontrare come in Val di Sole, e non
solo, siano numerosi i “sassi e peste del diaol o della
stria” e come su questi massi siano stati rinvenute
incisioni praticate dall’uomo per motivi a noi oggi
sconosciuti.
E’
assodato che si trattasse di altari all’aperto
riportanti segni sacri che furono oggetto di devozione
da parte dell’uomo, dove si adoravano gli idoli, con
riti e danze rituali. Trasformati in semplici
luoghi di superstizione, rimuovendo la storia del posto
e introducendo “castighi” per chi vi si recasse,
colpevolizzando streghe e diavoli, con leggende
orripilanti e superstizioni di vario genere.
Non possiamo essere certi che le incisioni praticate sul
masso di Preghena siano riferibili a qualche culto della
pietra, degli alberi o delle acque, ma certamente le
pietra sono fra i simboli più antichi della Dea e non
del “diaol” e non dimentichiamoci che proseguendo si
giunge al “Dos da Mul”, indicato quale castelliere da
Des. Reich, segno dell’importanza che ha avuto nel
passato il luogo.
Mi auguro che questa
piccola divagazione “culturale” vi abbia incuriosito,
tanto da passare un pomeriggio alla scoperta di Preghena
e del sentiero “Il lavoro, le fate, le streghe”.
http://www.preghena.it/percorsodidattico.htm
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