SALORNO (BZ) UNA GIORNATA A "HADERBURG" - 28 marzo 2015

di Valentino Santini (fotografie di Franca, Luca e Valentino)

Haderburg, nel giorno 28 del mese di marzo.

Anno del Signore 1515

 

Sui pennoni della Torre già svolazzano gli stendardi del Signore del castello, tutta la strada per salirvi è in fermento. Un susseguirsi di cavalieri si prodigano per raggiungere le loro postazioni, le sentinelle sono di guardia sui bastioni a nord ed a sud, il nemico non è lontano.

Come in una saga Tolkeniana anche ad Haderburg una manciata di eroi è pronta a combattere contro orde di nemici, assetati di vittoria e conquiste ed ora al castello una sola cosa conta, vedere in tempo da che lato piomberanno su di loro e sorprenderli quanto prima, un contrattacco fulmineo prima che i nemici lo aspettino potrà portare nuovamente la tranquillità tra le mura.

Mentre le sentinelle scrutano ogni segnale levarsi a nord ed a sud nel giardino interno un luccichio metallico illumina i visi di dame e fanciulle che, come possono, cercano di aiutare i cavalieri ad indossare le pesanti armature ed a distendere, se mai ne fosse possibile, i nervi tesi ed i muscoli già contratti da un misto di paura e adrenalina.

Pensare che solo un anno prima, nell'anno del Signore 2014, l'Imperatore Massimiliano d'Asburgo ha deciso di rafforzare le difese a monte del maniero, sicuramente un mago al proprio servizio aveva letto i presagi di una imminente battaglia.

Nella torre principale il Signore del castello si interroga sull'esito della battaglia sperando che ancora una volta le possenti mura abbiano la meglio sulle armate nemiche, triste sorte quella di Haderburg costretto a vedere ripopolate le proprie cinte solo in caso di battaglia, infatti il Castello è utilizzato solo allo scopo di difesa ed in periodo di pace dove ora si odono voci e cupi suoni metallici preannunciatori di morte solo il silenzio ed il canto del vento lo abitano come “sovrani-guardiani”.

Haderburg, nel giorno 28 del mese di marzo.

Anno del Signore 2015

 

Dopo 500 lunghi anni hai nostri mortali occhi ma un attimo, un semplice battito di ciglia, tra  le mura del Castello ancora una volta il giardino interno le mura si anima, ancora una volta sui pennoni sventolano gli stendardi e le dame aiutano i cavalieri a vestir le lucenti armature.

 

Cosa manca oggi? Oggi mancano le guardie che scrutano l'orizzonte in attesa di tracce nemiche, Haderburg ora rivive, anno dopo anno, per testimoniare la sua potenza nei secoli e trasformandosi, grazie a Roman Perfler castellano unico nel suo genere, da castello di difesa a maniero ricco di gioia ed armonia.

 

Oggi le cornamuse suonano a celebrare un rituale che ormai scandisce la vita di molti, una celebrazione che serve per benedire le mura, la gente che vi transita, sempre in numero crescente oltre ad omaggiare le anime di coloro morti, spada in pugno, per poter lasciare in memoria di un tempo passato, mai perduto o dimenticato, lo spirito di Haderburg.

 

Oggi abbiamo potuto assaporare un viaggio nel tempo, fatto di eroi in armatura e dame in lussuosi vestiti, toccare con mano la fierezza dei cavalieri che sanno essere rudi e fieri quando serve ma anche socievoli e festosi quando il momento lo richiede, o meglio lo concede.

 

Ora lasciamo che siano le immagini a raccontare l'atmosfera che solo un mare di parole potrebbe riuscire a raccontare e che invece tutti possono respirare salendo la strada che porta al Castello, ancora grazie a Roman.