INCISIONI RUPESTRI IN VALLE D'AOSTA
- dal 29
maggio al 4 giugno 2015 -
di Luca Webber |
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Quest’anno ci siamo recati in Valle d’Aosta alla
scoperta dell’arte rupestre di questa regione.
Il
primo giorno, approfittando del bel tempo, sapendo che
ci attende una lunga scarpinata, ci siamo recati alla
ricerca del masso raffigurante le Pleiadi, situato nel
Comune di Lillianes in loc. Plan des Sorcières a mt.
1.950. Dopo circa tre ore di salita, siamo arrivati nel
luogo stabilito e lì abbiamo potuto ammirare, in un
pianoro richiamante la forma un anfiteatro, circondato
da abeti e rododendri, “le più antiche mappe stellari
esistenti” (1). Ai margini del pianoro troviamo il masso
delle “Pleiadi” ed altre due pietre le ritroviamo
disseminate nello spiazzo erboso. Plan des Sorcières è
segnato soprattutto come punto principale di ritrovo
delle streghe, di cui la leggenda riporta che:
“Molti anni fa, una sera di agosto, alcune donne di
Lillianes si accordarono per partire l’indomani all’alba
verso gli alti alpeggi per tagliare il fieno selvatico.
una di esse, per trovarsi sulla strada, andò a dormire
nella casa che possedeva a Pra dal Bosc. Le parve di
essersi addormentata da poco quando fu svegliata da
richiami che ella credette venissero dalle compagne.
Prese la falce, le corde, il sacchetto delle provviste e
s’incamminò velocemente. Poco dopo però, non avendo
ancora incontrato il gruppo, si fermò in attesa.
Scrutando nel buio in cerca delle amiche, scorse dei
riflessi di luce e udì dei canti provenire dalla parte
del colle Portollaz. Si diresse verso quel bagliore e,
ad un altipiano, una vista terribile la tramortì di
spavento. Intorno ad un gran fuoco degli uomini, ma
soprattutto molte donne che ella conosceva, danzavano,
banchettavano, urlavano e prestavano oscenamente omaggio
al diavolo presente sotto forma di immondo animale. Ad
un tratto una strega gridò: “Qualcuno ci osserva, sento
odore di carne cristiana!” e la poverina, dopo essere
stata afferrata, malmenata e minacciata, perse i sensi.
Fu ritrovata dalle compagne che la riportarono a casa.
Solo dopo molti anni si riuscì a strapparle il racconto
di ciò che aveva visto in quella terribile notte. Non
fece mai il nome dei partecipanti al macabro convegno
finché erano in vita; soltanto quando una delle persone
che aveva riconosciuto era morta diceva: “Questa l’ho
vista alla sinagoga delle streghe, al Plan des Sorcières!”
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Il
31 maggio visitiamo il Cromlech del Piccolo San Bernardo,
un complesso megalitico situato sull’antica via che
conduceva da Milano a Vienna transitando sul passo a
2.188 mt. Malauguratamente, una volta raggiunto il passo
del Piccolo San Bernardo, ci rendiamo subito conto che,
nonostante la bella giornata, sarà impossibile godersi
come merita il sito megalitico, dato che la maggioranza
delle pietre si trova ancora sotto un’abbondante coltre
di neve.
Nonostante questo contrattempo non demordiamo, e
facciamo ugualmente una passeggiata lungo il tracciato
ipotetico del cromlech, formato da 46 pietre poste ad
una distanza che varia dai 2 ai 4 metri l’una
dall’altra, andando a formare un cerchio di circa 80 mt.
Fu costruito nella preistoria dagli antenati dei
Valdostani, i Salassi, popolazione di origine, lingua e
cultura celtica e malgrado numerose ipotesi, la sua
destinazione resta sconosciuta. La tesi più accreditata
è che, per la sua forma e l’orientamento, fungesse da
osservatorio astronomico. |
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Nella mattinata del 1 giugno, saliamo nei pressi
dell’abitato di Vollein. Giunti su un dosso
roccioso, abbiamo visitato la necropoli di
Vollein del IV millennio a.C., scoperta nel 1968
nei pressi dell’omonimo villaggio, formata da 66
sepolture a ciste litiche, ossia a forma di
cassetta di pietra sporgente dal terreno,
composte da quattro lastroni montanti e di una
lastra di copertura senza pavimentazione.
Sull’altopiano numerose coppelle, di difficile
lettura. Sfortunatamente l’area interessata
dalla necropoli è in stato di abbandono, ma la
gita merita anche per il panorama che si gode.
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Nel pomeriggio, a pochi passi dal villaggio di
Seissogne,
troviamo un enorme masso erratico nel bel mezzo
di un prato.
Salitici sopra scopriamo numerose coppelle
disseminate un po’ ovunque. (3) |
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Il giorno seguente, dopo una bella passeggiata
nel bosco di circa 30 minuti, siamo giunti in
località Machaby nel Comune di Arnad, dove
abbiamo trovato la pietra della fertilità, detta
anche scivolo delle donne o guaita, pietra
legata ad antichi riti.
Passeggiando
nelle vicinanze della pietra abbiamo trovato
anche delle iscrizioni rupestri. |
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Sul posto conosciamo Marco Joly, un’artista
valdostano, che all’interno della sua casa
d’infanzia ha allestito una mostra delle sue
sculture. Ci racconta che da piccolo giocava
scivolando lungo la pietra “guaita”, che il 5
agosto si festeggiava il patrono di Machaby a
cui partecipavano numerose persone che
giungevano dai vicini villaggi e, abbozzando un
sorriso, ci dice che in quella occasione si
formavano numerose coppie e nascevano molti
bambini. |
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Terminiamo la gita nel comune di Bard, per visitare le
incisioni rupestri dell’ “Archeoparc”, uno dei siti di
arte rupestre fra i più importanti della Valle d’Aosta.
Purtroppo l’individuazione delle stesse è risultata
particolarmente difficoltosa poiché le incisioni,
praticate con la tecnica della “martellina”, si
presentano parzialmente cancellate dall’azione del
tempo.
Ciao |
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Barca rituale
stilizzata |
Lisca
di pesce?
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Incisione
preistorica con cerchio, punto, semiluna.
Piccola stele
antropomorfa.
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1-
secondo lo
studioso archeoastronomo Guido Cossard
2-
Itinerari
del sortilegio nella Valle del Lys di Luciana Pramotton
3-
S.Va.P.A. –
Société Valdòtaine de Préhistoire et Archéologie
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