Attraverso le vie di Chiusa
sfilano uomini/caproni che accompagnano
San Nicola, i Krampus. Ricoperti di
pelliccia grezza di caprone o pecora emanante un
forte puzzo, maschere spaventose con corna
dall’origine animale. Immancabili sono i
campanacci di metallo legati in vita e verghe
costituite da ramoscelli usati per picchiare
l’intera comunità, soprattutto i bambini.
La leggenda riporta che
tanto tempo fa, nei periodi di carestia, i
giovani dei piccoli paesi di montagna si
travestivano usando pellicce formate da piume e
pelli e corna di animali. Essendo così
irriconoscibili, andavano in giro a terrorizzare
gli abitanti dei villaggi vicini, derubandoli
delle provviste necessarie per la stagione
invernale. Dopo un po' di tempo, i giovani si
accorsero, però, che tra di loro vi era un
impostore: era il diavolo in persona, che
approfittando del suo reale volto diabolico si
era inserito nel gruppo rimanendo riconoscibile
solo grazie alle zampe a forma di zoccolo di
capra.
Venne dunque chiamato il
vescovo Nicolò, per esorcizzare l'inquietante
presenza. Sconfitto il diavolo, tutti gli anni i
giovani, travestiti da demoni, sfilavano lungo
le strade dei paesi, non più a depredare ma a
portare doni o a "picchiare i bambini cattivi",
accompagnati dalla figura del vescovo che aveva
sconfitto il male. (it.wikipedia.org)
Di certo
l’aspetto bestiale rievoca l’antico rito delle
comunità alpine usato per allontanare il freddo
e garantire abbondanza nei raccolti, legato alla
fertilità, ai cicli naturali e alla morte,
intriso di significati mitologici ed esoterici.
Nella loro essenza silvestre i Krampus sono
simbolo del selvaggio spaventoso, poiché ignoto,
con la funzione di esorcizzare la paura
nell’uomo e nei giovani figli degli abitati
della montagna.
Ordunque, ora
divertiamoci senza cruccio, lanciandoci
trasportare da siffatto rituale d'altri tempi.
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