E’ una splendida e fresca domenica primaverile,

la Compagnia di Val di Sole Antica è pronta a partire per un'altra escursione che la porterà,

a dispetto del nome, nuovamente in Alto Adige a scoprire,

o meglio, a visitare manieri e antichi camminamenti.

 

Con le automobili ci portiamo a Missiano,

per chi è pratico della zona si trova vicino alla rotatoria

che porta ai laghetti di Monticolo,

da qui parcheggiati i moderni cavalli a motore ci inoltriamo

per il sentiero sterrato che ci porta al primo maniero,

Castel d’Appiano.

 

Qua troviamo una delle chiesette che ci siamo

prefissati di visitare e per lo scopo ci affidiamo

ad una guida locale che,

con il classico tono alto-atesino ricorda vagamente

i cartoni della Walt Disney,

ci illustra la cappella interna chiamata anche

la cappella Sistina del Tirolo.

Poi vista la nostra fame di notizie ci fa scoprire

scorci e particolarità architettoniche uniche del Castello,

come la torre a forma ottagonale in

stile bizzantino voluta cosi dal Conte di Appiano,

appassionato dello stile architettonico dell’ epoca.

 

Finita la visita ci muoviamo lungo il sentiero verso Castel Boymont,

il sentiero si fa via via più impegnativo, è caratterizzato da una profonda gola che,

scendendo ripidamente su un manto di fogliame secco, si inerpica su scale e ponti aerei,

i presagi però sono dei migliori e lo dimostra la compagnia di una

stupenda vipera che ci guida per i primi metri.

 

Il secondo Castello si presenta molto più rovinato del primo,

anche se in entrambi i casi troviamo al proprio interno

un ristorante dove si può mangiare,

qua però si ha la possibilità di salire sulla torre principale,

anche se le suggestive assi scricchiolanti creavano un certo

ammonimento da parte degli spettri che abitano il luogo.

 

Lasciato anche questo luogo magico è la volta di Castel Corba,

questo è stato visto solo esternamente e molto superficialmente visto il lussuoso hotel ricavato all’ interno delle proprie mura.

Come se “the Spirito f Ecstasy” (lo Spirito dell’Estasi) che troneggiava sul lucente cofano della Roll Roys

parcheggiata in garage ci avvertisse che non fosse un luogo adatto a noi.

Il giro è ora alla sua conclusione e finito il cerchio perfetto che forma il sentiero

risaliamo sulle carrozze a motore e rientriamo nella Val di Sole moderna da cui siam nati.