"STORIA E LEGGENDA"
- 10 marzo 2018
di Renato Possamai
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Un
argomento come la storia dell’uomo, dall’archeologia ai nostri
tempi, è quasi sempre stato affrontato solo da una piccola èlite
di studiosi e quasi sempre in modo molto tecnico e spesso anche
noioso per i non addetti ai lavori. Questo è uno dei motivi per
cui è difficile che più persone si interessino all’argomento.
Questo è anche uno dei motivi per cui abbiamo sentito
l’esigenza, da semplici appassionati, di trovarci ed organizzarci
in una associazione che ci permetta di crescere culturalmente e
di scoprire, attraverso il contributo di persone preparate,ciò
che c’era prima di noi. Un’associazione che ci insegni a
studiare la storia dell’uomo ed in particolare,dell’uomo delle
valli in cui viviamo.
Noi
crediamo di sapere molto di più di quello che in effetti
sappiamo. Quando si parla di 2000-3000 anni fa,si affronta la
storia con la mentalità dell’oggi,dove ogni giorno ci propinano
nuove certezze assolute, pronte per essere sconfessate dopo pochi
anni. |
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Se
negli ultimi 30 anni abbiamo fatto passi da gigante nelle
scienze tecnologiche (computer, telefonini, tecnologia spaziale,
ecc.), nella conoscenza del nostro passato abbiamo fatto solo
dei piccoli passi e non sempre nel modo giusto. Basta una sola
scoperta recente e siamo costretti,magari, a cambiare le date
dell’inizio dell’età del bronzo.
Spostamenti di centinaia di anni e certezze che vengono
cancellate, per fare posto a nuove certezze fino al prossimo
ritrovamento archeologico. Ogni anno “finalmente” qualcuno
capisce e ci spiega come hanno fatto a costruire le piramidi in
Egitto. Questo, almeno, fino all’anno prossimo. Ancora oggi non
siamo sicuri a cosa veramente servivano, non solo come le hanno
costruite. Ci sono tante teorie che girano nel mondo
dell’archeologia;ma tante sono e restano buone teorie.
Sappiamo molto poco anche degli abitanti delle alpi e del nord
Europa; c’è tanta confusione anche sui libri di testo delle
scuole. Se per farci conoscere la storia dell’uomo del XVII
secolo si scrivono 120 pagine di libro,per la storia dell’uomo
europeo fino alla nascita di Roma bastano 10 pagine;e sono
almeno 2000 anni.
Dei
Liguri non sappiamo quasi nulla, dei Veneti e degli Etruschi
sappiamo molto poco, sui popoli del nord, poi, c’è ancora più
ignoranza e confusione. Celti, Galli, Germani, Reti, Senoni,
Boi, etc., sono solo dei nomi di popoli di cui non abbiamo
nemmeno la certezza che siano tali oppure tribù di uno stesso
ceppo.
Ma
quale rilevanza può avere una discussione infinita sull’origine
delle popolazioni della val di Sole, se ciò che abbiamo trovato
fino ad ora è troppo poco? Ecco allora che oggi noi dobbiamo
unire le nostre forze per cercare nuove tracce di quegli uomini
e donne che per migliaia di anni hanno popolato le nostre valli. |
(Figura 1) |
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Bisogna, però, interessare le persone cercando di avvicinarle
alla storia attraverso un modo nuovo di affrontare l’argomento.
Non troppo tecnico e specialistico,ma cercando di capire come
vivevano e lavoravano gli uomini di allora, i loro commerci, le
loro strade, le loro religioni, il loro vivere quotidiano.
I ritrovamenti casuali di reperti antichi, la presenza
di miniere di ferro sfruttate da tempo immemorabile, le
sorgenti di acque termali,la presenza di massi
coppellati di cui non conosciamo ancora il messaggio,
sono solo tanti piccoli tasselli del nostro passato
remoto. Ci sono tanti altri misteri nella storia della
val di Sole.
Potremo parlare di tesori cercati nei secoli e mai
trovati, di Templari, di Teutoni, di strade di grande
importanza commerciale oggi ridotte a sentieri malmessi
e anche di leggende. Ecco,di leggende. |
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(Affresco sulla chiesa di S.Stefano a Carisolo (TN) - Figura 2)
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Da
queste potremmo partire per cercare di capire se sono solo
fantasie popolari o hanno un qualche fondamento di verità.
Iniziamo dalla storia delle "antiche piazze di Sarodek",
località sopra Pejo paese (Figura 1), dove si tenevano
fiere annuali frequentate da Grigioni e Venosti, come riporta
nel suo libro sulla storia della val di Sole il sac. Don Arvedi
nel lontano 1888.
Continuiamo con la leggenda del passaggio in valle nell’
VIII secolo d.C., dell’imperatore Carlo Magno con i suoi
Franchi diretti in val Rendena (Figura 2), per
convertire al Cristianesimo queste valli e forse anche
per eliminare gli ultimi Longobardi ariani rimasti.
Parliamo poi, di una storia ambientata tra il XII e il
XVI secolo d.C., legata all’ospizio di santa Brigida,
sopra i paesi di Dimaro e Carciato. Secondo alcuni
storici questo ospizio, che dipendeva dal priorato di
Campiglio, era gestito durante i secoli della sua
esistenza, anche da monaci dell’ordine dei Templari (Figura
3); ordine religioso poi soppresso dalla Chiesa.
Queste sono alcune delle storie fantastiche più
importanti della valle che andrebbero, perlomeno,
verificate per quanto sia possibile.
La storia ufficiale è anche fatta di piccole cose o
piccoli avvenimenti forse ingigantiti poi dalla fantasia
umana, che ci permettono di aggiungere, magari, un
tassello in più su ciò che è stato o è avvenuto nei
secoli più lontani da noi.
Il nostro impegno su queste tre storie leggendarie avrà
bisogno anche delle informazioni o ricordi personali che
possono aiutare a capire fino a che punto la realtà
coincide con la leggenda. Per questo qualsiasi aiuto
esterno sarà il benvenuto.
Da parte nostra inizieremo analizzando in un prossimo
articolo, tutto ciò che conosciamo su “Sarodek”,
cercando anche di capire il senso di un insediamento
umano nell’antichità, ad una altezza di circa 2.200
metri,così come lo descrive il sac. Don Arvedi.
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(Figura
3) |
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