Venerdì 2 agosto, presso la sala comunale di S. Giacomo,
l’Associazione e il Comune di Caldes hanno organizzato una
serata dal titolo “Alla scoperta dei massi coppellati di S.
Giacomo” volta a condividere e divulgare i risultati di un
articolato lavoro di ricerca che ha interessato la zona in
questione. |
Di
fronte ad un ricco pubblico incuriosito, si è analizzato il
fenomeno della coppellazione cercando di far comprendere ai
presenti i complessi ordini di problemi che hanno reso (e
rendono) pressoché indecifrabile tale sistema di segni:
innanzitutto la questione della datazione la cui quasi totale
irrisolvibilità è legata al fatto che la maggior parte dei massi
coppellati è priva di contesto archeologico, ossia non si
ritrova in una stratigrafia che dia la possibilità di collocarla
perlomeno in cronologia relativa; in secondo luogo la
problematica della significazione, in merito alla quale, nel
corso dei secoli, la comunità scientifica di ricercatori e
studiosi ha formulato le più svariate ipotesi funzionali:
segni di confine, recipienti
di liquidi o grassi/olii infiammabili per segnalazione e/o
illuminazione, mappe del territorio, della volta celeste o di
singole costellazioni, simboli pagani di credenze
magico-religiose, parte di sacrifici o vari rituali funebri, di
confine o legati al culto delle cime, passatempi di pastori,
mortai, incudini, etc. |
Il
20 ottobre, accompagnati da alcuni membri dell’associazione,
alcuni interessati hanno poi avuto modo di osservare di persona
tali antiche testimonianze.
Si
è trattato di due giorni di importante condivisione, nati da una
sentita esigenza di costruire un apparato della memoria storica,
sociale e antropologica della Val di Sole come parte integrante
di quella identità collettiva e individuale che concorre a
rafforzare le radici che ci legano al nostro luogo natio ed a
garantire alle generazioni future la chiave d’accesso alla
conoscenza delle proprie origini. |