Oggi si fa
un'escursione in montagna e visto che il tempo
promette bene decidiamo per Rabbi, Malga Maleda
alta e il Bait delle Fassole. Partiamo di
buon'ora seguendo il vecchio sentiero e, in
prossimità della malga, notiamo un colle
alberato circondato da sassi, che attira subito
la nostra attenzione. Il luogo è suggestivo, il
panorama ampio e sulla sua sommità vi è una
grande pietra. Ovviamente la puliamo dal muschio
e dal terriccio, e potete immaginare la nostra
contentezza per il ritrovamento del tutto
inaspettato di una decina di coppelle. La nostra
semplice escursione diviene cosi una nuova
scoperta di antiche coppelle. Non avendo con noi
la solita attrezzatura per segnare, misurare e
mappare proseguiamo per il Bait delle Fassole,
posto isolato e selvaggio, per poi tornare a
pranzo alla malga ripromettendoci di ritornare a
finire i rilievi. Come sempre chiediamo
informazioni a chi ha passato anni lavorando in
malga, un nome, una leggenda. Scopriamo che il
colle piace istintivamente come luogo in sé, ha
un suo modo di attrarre e se accade ai giorni
nostri volete non succedesse anche molto, ma
molto tempo fa?
Torniamo con
altri del gruppo per i rilievi di rito. Alla
fine contiamo 15 coppelle incise con la pietra e
Giuliano trova incisa una croce latina in un
sasso vicino più piccolo. Perlustriamo la zona
ma non troviamo altro...per oggi!!!
Per le
coppelle scoperte oggi, come già
sottolineato più volte, al momento nel mondo
accademico non esiste una interpretazione
univoca sul loro significato.
Osservando la
roccia incisa, leggiamo la presenza di
molteplici coppelle (cinque) che sembrano
seguire uno schema grafico indicante i punti
cardinali nord e sud, come pure il Monte Sole.
Le restanti coppelle appaiono poste senza
un'apparente regola.
Disposizione che
ci ha fatto considerare e offerto molteplici
ipotesi, dalla raffigurazione di carte celesti a
mappe topografiche o un altare destinato ai
sacrifici. Idee affascinanti che però non
trovano corrispondenze. L'assenza di altri segni
sulla roccia incisa, rende difficile una
interpretazione oggettiva a fornire dati precisi
a livello storico e culturale.
La croce latina,
trovata incisa nel vicino masso, ci aiuta
solamente a capire che il luogo è stato
frequentato anche in tempi più recenti.
Ipoteticamente chi ha “segnato” la roccia
lo ha fatto non per indicare un confine (abbiamo
verificato, non esistono confini in quel luogo),
bensì per sacralizzare lo spazio. La pratica di
incidere la croce si diffuse soprattutto nel
Medioevo con funzioni apotropaiche. Si cercava
di tenere lontano ciò che si pensava negativo da
luoghi ritenuti frequentati dal soprannaturale.
Oggigiorno rimane
certa la persistenza nel tempo di rituali nella
tradizione popolare alpina aventi come segno
simbolico la coppella. Tradizioni identificati
per la maggiore in funzioni apotropaiche e
protettive, come pure rituali e religiosi. |