"RABBI - CAMPO SECCO" - 3 agosto 2019

di Luca Webber

 

 

Partiti di mattina presto dalla località Fontanon di Rabbi (1549 mt.) procediamo nel fitto del bosco in direzione Campo secco. Immersi nel caratteristico silenzio del bosco mattutino raggiungiamo l’incantevole Malga Campo Secco (2023 mt.).

Dopo esserci rifocillati ci rimettiamo in marcia inerpicandoci sul tratto più ripido fino a spuntare sul terrazzamento collinare di Campo Secco. Qui è impossibile non fermarsi ad ammirare il magnifico panorama che si estende su gran parte della val di Rabbi. Ripartiti di nuovo, percorrendo il sentiero, contempliamo i dintorni sparsi di rocce depositate lungo il pendio erboso e ci è impossibile resistere alla tentazione di controllare se riportano tracce di incisioni. Nel girovagare troviamo due ripari, di cui uno perfino rivestito con pietre appositamente raccolte nel pascolo e usate per coprire le superfici del pavimento e muri. Ipoteticamente entrambi utilizzati come ripari pastorali o d’emergenza in tempi assai remoti. In sostanza, impieghiamo più tempo a percorrere questo tratto di sentiero che tutta la camminata precedente.

Finalmente raggiungiamo il culmine del pendio dove troviamo un “omino di pietra”, che tecnicamente indica la via ai viandanti. Vicino una grossa pietra attira l’attenzione di Giuliano che vi trova sopra incisa una grossa “coppella”, 17x25 profonda 4 (mt.2359). Dopo averla controllata attentamente, possiamo affermare sia stata lavorata dall’uomo per adattarla a qualcosa. Scopo che attualmente ignoriamo. (contenitore d’acqua, lumino di segnalazione o buca votiva, etc.etc.). Terminati i consueti rilievi proseguiamo per circa 100 mt., verso passo San Giovanni, e Franca trova su di una roccia una bella croce latina, 21x44 cm (mt. 2361), potenziata sui lati e incisa con il metallo. Dalle ricerche successive scopriamo che dovrebbe trattarsi di un cippo di confine tra Bozzana e la consorella Campsec.

Oramai si è fatto mezzogiorno, per cui decidiamo di sospendere le ricerche e di mangiare. Rimessi in forza decidiamo di tornare a valle. Gironzoliamo qua e là, osservando le rocce più interessanti senza trovare alcunché. Riprendiamo il ripido sentiero che ci condurrà alla macchina soddisfatti delle nuove scoperte.