"COPPELLA ALLA MALGA PALUDEI - PEJO" - 27 maggio 2017

di Luca Webber

 

E’ storicamente documentata la presenza di popolazioni antiche sul Dosso di S.Rocco a Pejo. Genti provenienti dalla val Camonica attraverso il valico del Montozzo, a destra del lago di Pian Palù, o risalendo il fiume Noce, percorrevano l'antica via dei Cavalli fino al passo della Sforzellina, raggiungendo Bormio e l’Engadina. Popolazioni che per secoli passarono attraverso queste antiche vie segnando il territorio, sacralizzandolo con coppelle e incisioni sulle rocce, sfruttando le miniere di ferro e utilizzandole perfino per contrabbandare sale e quant'altro servisse al popolo durante l'impero Austroungarico.

In definitiva ci sono tutte le premesse per invogliarci a fare una passeggiata da quelle parti. Quindi, di mattina presto, partiamo e saliamo al lago di Pian Palù dove ci attende uno spettacolo piùttosto insolito: il lago è quasi completamente asciutto. Tra bellissimi panorami raggiungiamo la malga Pian Palù (mt. 1826), l'escursione continua in un ambiente rilassante e boschi di larici e abeti fino alla malga Paludei (mt. 2106) dove, in tipico stile associazione, ci fermiamo per rifocillarci.

Forse è colpa dell'ormai abitudine di “osservare” con occhi diversi ogni luogo ma salendo la roccia che incombe sulla malga, troviamo una grande coppella, 12 cm. di diametro e profonda 5 cm. circa.

Al momento ci sfugge il motivo per cui possa essere stata realizzata, ma certamente il luogo fu scelto con molta perizia visto che si tratta di una grande roccia dominante con ottima visuale, vicino a sorgente e punto d'incontro di vie di comunicazione. Un lascito dei nostri antenati a testimonianza di antiche credenze oramai cadute nell’oblio.

Terminati gli abituali rilievi e soddisfatti di quanto trovato, ci dirigiamo verso malga Giumella (mt. 1950) per concludere la camminata.

La facilità con cui si percorrono gli attuali sentieri, il ritrovamento oggi della coppella e quelle trovate al Rif. A.Bozzi al Montozzo (http://www.valdisoleantica.net/gite/gita_montozzo_2016.htm), dimostrano ancora una volta l'importanza di questi percorsi.