DOSSO SAN ROCCO A PEIO (TN)-
10 dicembre 2016
di
Luca Webber
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Venuti a conoscenza della presenza di massi coppellati
disseminati sul versante orientale del Dosso S.Rocco a
Peio, ci siamo recati sul posto alla loro ricerca,
rinvenendoli nei luoghi indicati. Il primo masso
(a) , Sass de Sot Castel, già segnalato da
Vittorio Pirri nel 2000 (1), lo troviamo
senza alcuna difficoltà vicino a un grande ripetitore
Radiotelevisivo e per Telecomunicazioni. Il masso
erratico, deposto sul versante Est-Ovest del dosso, a
mt. 1.615 circa, risulta essere grande 1,80x1 mt. e alto
75 cm. circa, sulla cui superficie rileviamo 22 coppelle
eseguite con percussore e 5 fori da trapano.
Presumibilmente si tratta di una seconda giacitura. La
seconda roccia erratica (b) la scopriamo,
proseguendo lungo la strada sterrata, situata nel mezzo
di un prato a pascolo sul versante solatio, a quota
1.635 mt. circa, vicino a corso d’acqua. Di probabile
giacitura secondaria il masso, di forma quasi
rettangolare, 1,75x1,37 mt. circa, presenta numerose
alterazioni termoclastiche sulla sua superficie e, con
grande difficoltà, delle 4 coppelle segnalate,
individuiamo 5 incavi sul margine ad Est, di cui 2 uniti
da possibile canaletto. Il terzo masso (c)
si trova a mt. 1663 circa, situato in una area prativa
coltivata a pascolo. La roccia isolata, 2,40x1,40 mt.
circa, parzialmente interrata è fortemente inclinata
verso valle. Da un attento esame, ripulendo la
superficie da lichene e terra, a causa delle vistose
alterazioni termoclastiche sulla pietra, risulta
problematico individuare con sicurezza le 16 coppelle
indicate da A.Priuli (2), identificandone
solo 8 come probabili. Infine raggiungiamo il quarto
masso (d), collocato ai margini di un
bosco di larici, a mt. 1.673. Una grande roccia, alta
3,40 mt. circa, la cui sommità mostra una probabile
incisione coppelliforme, diametro 8,5 cm., di difficile
lettura poiché fortemente intaccata dagli agenti
atmosferici e alterata da stacchi termoclastici. Come le
pietre precedenti, non riusciamo a individuare con
certezza le altre incisioni segnalate. |
(a) |
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(c) |
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Nel terminare il giro, scopriamo un nuovo masso
(e), 90x65 cm. circa,
ragionevolmente di seconda giacitura, a 1.677
mt. circa, vicino a incrocio di strade e
posizionato ai piedi di una grande croce di
legno, prossimo alla strada che conduce a Malga
Saline. Sulla sua superficie individuiamo 3
coppelle interconnesse con canaletto, dal
diametro di 3-3,5 cm., eseguite con percussore.
I massi, come già detto, non tutti di facile
lettura a causa del naturale deterioramento, si
trovano posizionati in luogo dominante su gran
parte della Val di Peio, attualmente in area
pastorale ed agricola, vicino ad antiche vie di
comunicazione e luoghi abitati. Di sicuro
possono essere posti in relazione con l’antico
trascorso del Dosso di S.Rocco, come riportato
da Q. Bezzi (3). Il centro rurale
di Peio è di origine antichissima, lo provano i
reperti gallici rinvenuti da don G. Baggia ai
piedi del Dosso di S.Rocco, nel 1885. Sede di
insediamento di gente nomade, nell’arco di tempo
compreso tra il Bronzo Finale e il I sec. a.C..
Quasi certamente provenienti dallo Sforzellina o
dal Montozzo, antichi passaggi conosciuti fin
dall’antichità e, chissà, forse furono proprio
loro a incidere le pietre lasciando un segno del
loro passaggio e conoscenze oramai cadute
nell’oblio. |
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(b) |
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1 - Vittorio Pirri, “Un nuovo masso coppellato in Val di Peio”.
Anno XXVIII-2000 La Val, Notiziario Centro Studi per la Val di
Sole, Novembre-dicembre n.6, pag. 16-17;
2 – Notiziario 4 - Istituto Archeologico Valtellinese, 2006 –
A.Priuli “Incisioni rupestri e siti preistorici ad alta quota”,
pag. 13-32;
3 – Quirino Bezzi – “La Val di Sole” ed. 1975 Centro Studi per
la Val di Sole.
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