A Fucine, Comune di Ossana, nei pressi della
località Forno di Novale, si trova il “Masso
Calestani”. Si tratta di una grande roccia, 4 x
3,5 mt. circa, posta a fondovalle lungo la pista
ciclabile che sale a Cogolo, sul bordo del fiume
Noce a quota 1.008 mt.. Sulla sua superficie,
essenzialmente piana, rinveniamo 10 coppelle di
diametro e profondità diverse, realizzate con
percussore litico e un incavo “a biscotto” molto
levigato al suo interno e di difficile lettura.
La roccia è stata segnalata per la prima volta
da Vittorio Calestani nel 1933, il quale afferma
che le coppelle incise sulla roccia
ricalcherebbero la costellazione di Cassiopea: “Una
specie di calendario, ove era raffigurata la
configurazione celeste, la cui apparizione, in
un determinato arco dell’orizzonte, secondo i
riti e le tradizioni annunziava l’emigrazione
periodica”. (1)
Alcuni giorni dopo, con un amico, incuriosito
dall'affermazione del Calestani, ci siamo recati
sul masso. Guardando a Nord/Ovest, alle due di
notte e a una temperatura di - 6, grazie ad una
stupenda luna piena abbiamo ammirato uno
scenario meraviglioso sull’alta Val di Peio, in
particolare il Monte Vioz (mt. 3.645) e il paese
di Peio. Nel buio del cielo, grazie
all’inconfondibile forma a zig-zag, avvistavamo
chiara e ben visibile Cassiopea. Accertato anche
utilizzando la moderna tecnologia grazie
all'app. Mappa stellare. A questo punto, il
confronto svolto direttamente sul luogo, tra la
costellazione e le incisioni praticate sul
masso, ci autorizza ad affermare che si tratti
di Cassiopea.
Ovviamente può trattarsi di una coincidenza del
tutto fortuita che la disposizione delle
coppelle raffiguri Cassiopea ma, a mio parere,
deve essere tenuta in attenta considerazione dal
momento che il reperto esiste e che qualcuno,
per qualche ragione che ci rimane sconosciuta,
ha inciso la roccia.
Per cui proviamo a inquadrare le circostanze che
possono aver portato qualcuno a segnare
profondamente la roccia.
Molte culture che si sono susseguite nel mondo,
hanno da sempre studiato il cielo e gli eventi
astronomici, riproducendo la posizione degli
astri su numerosi e disparati supporti per
anticipare la periodicità degli eventi.
La configurazione presente sulla roccia potrebbe
essere una testimonianza concreta dell’interesse
che le popolazioni locali nutrivano per
l’astronomia, segnando una precisa simbologia
cosmogonica. Il fatto che non sia per niente
facile ritrarre con esattezza una costellazione,
soprattutto ad occhio nudo, fa pensare possa
trattarsi di una rappresentazione del tutto
simbolica, fortemente collegata ad aspetti
religiosi o stagionali. Diversi luoghi in Europa
sono stati segnalati quali siti di interesse
paleoastronomico, ed è più che ipotizzabile,
considerando che in età antica si credeva che lo
spirito dell’uomo si formava sulle costellazioni
per poi incarnarsi nel corpo, vivere e morire
sulla terra, dopodiché faceva ritorno alla
costellazione-generatrice, che anche sul nostro
masso abbiano avuto luogo cerimonie per
accompagnare il defunto alla costellazione che
lo aveva formato e generato per rinascere.
Un altro aspetto interessante, che si è
concretizzato durante i sopralluoghi notturni
sul masso, è la possibilità che si tratti di una
rappresentazione grafica per indicare la strada
ai viandanti. Osservando lo scenario davanti a
noi, vediamo chiaramente l’antico centro rurale
di Peio, e Cassiopea in viaggio nella volta
celeste che indica la via per raggiungere il
Dosso di S.Rocco di origine antichissima, lo
provano i reperti gallici rinvenuti da don
G.Baggia, ai piedi del Dosso di S.Rocco, nel
1885 (2). Guardando le
coppelle incise sul masso, tre di loro sono
apparentemente poste senza significato, ma, se
si osserva attentamente, Cassiopea è esattamente
raffigurata nella posizione in cui la si vede in
cielo e ai sui “piedi” vi sono tre coppelle e
quindi tre luoghi da raggiungere (Dosso S.Rocco,
Sass de le Strie, Sarodeck).
Detto questo,
nonostante tutte le ipotesi che possiamo
formulare, ad esempio l’incavo “a biscotto”,
molto levigato posto vicino alle coppelle
potrebbe indicare un simbolismo legato alla
barca solare che rappresentava nell’antichità il
moto del sole sulla sfera celeste,
simbolo religioso di rinascita dalla morte a
nuova vita
o un ammasso
di stelle della via lattea che passa attraverso
Cassiopea, il mistero rimane pressoché
tale in quanto non esiste alcuna possibilità di
verificare tali ipotesi.
In aggiunta a queste considerazioni, Angela ha
approfondito la simbologia:
(3)
- Oltre all'avvicendarsi del giorno-notte, oltre
alle fasi lunari. si presero certo in
considerazione già in tempi molto remoti, i
movimenti del cielo stellare e si stabilirono i
rapporti sole-luna, sole-stelle raggruppati in
costellazioni. L'osservazione celeste è stata
evidentemente una delle prime specialità
scientifiche con carattere di sacralità ed il
lato magico di questa osservazione è confermato
dal fatto che l'astronomia diviene precocemente
scienza di casta sacerdotale...... Annotiamo qui
per il Trentino, in campo figurazione stellare,
una la segnalazione del Calestani su un gruppo
di coppelle della Val di Sole in cui si ritiene
di ravvisare la Cassiopea (purtroppo il masso è
andato distrutto)......
(4)
- La somiglianza più significativa della lettera
"M" è quella tra la Dea Madre e la costellazione
di Cassiopea....... Cassiopea era una delle
tante personalità assunte dall'arcaica Dea Madre
preellenica, più tardi identificata con la
multiforme Ecate, terribile Dea lunare ctonia e
notturna. Fu per questi motivi che Cassiopea era
ricordata come regina d'Etiopia....... E'
interessante considerare il ribaltamento della
costellazione di Cassiopea che avviene nel
periodo di dodici ore: un evidente riferimento
ai rovesciamenti del trono della Dea, ed al suo
ciclico ritorno come Signora della fertilità e
dei ritmi della natura......
(5)
- E' interessante notare come la simbologia
della farfalla e della "M" di Cassiopea è
presente anche nel più antico alfabeto runico,
fondato su rune con funzione letteraria,
conosciuto come Elder Futhark, la “M” di
Cassiopea è rappresentata dalla runa Ehwaz con
funzione di trasporto metafisico e potenza.... |