SEGNI DI STORIA A MALGA GREA - 6 gennaio 2016

di Angela Valentinotti

Sonia Valentini, una nostra associata, durante un’escursione alla malga Grea ha notato delle particolari scritte, così,  in compagnia di mio fratello Franco, siamo andati a dare un'occhiata.

 Partiti a piedi dal bellissimo paesino di Montes, dopo circa un’oretta, abbiamo raggiunto la malga che si trova a 1683 mt e dal 1978 è abbandonata, ma in caso di maltempo funziona ancora bene come riparo. Sulla facciata esterna vi sono due pietre recanti le date 1885 e 1874. All’interno, su di una porta, troviamo numerosi segni. Incisioni profonde, tra cui numerose croci, scritte, disegni, date e nomi che i pastori hanno praticato fin dal 1900. Le incisione rinvenute, a mio parere, entrano a pieno titolo nella cosiddetta “arte pastorale” e, di sicuro non casuale, ma frutto di credenze e superstizioni che hanno origini lontane. Arte utilizzata dalla gente di montagna per scongiurare eventi tragici, che riassume una ideologia e un linguaggio di chi viveva a stretto contatto con madre terra e che nutriva la speranza di cambiare la realtà incidendovi il “segno”, creando un legame fra natura e divino. Il “sole”, il segno più presente sulla porta, è un’immagine che risale ad epoche assai antiche e legato concettualmente alla fecondità, intesa come produttività, importantissima per le attività agricole perché permetteva di vivere. Vale sicuramente la pena di fare una passeggiata fino a questa malga, che racconta la storia e la tradizione della gente di montagna nel corso degli anni......

 

Bibliografia: Quaderni di cultura alpina /Priuli & Verlucca, editori – “Il magico, il divino, il favoloso nella religiosità alpina” di Piercarlo Jorio. Ed 2006