MALGA DI CLOZ - A CAVALLO TRA ALTO ADIGE E TRENTINO - 11 aprile 2015

di Claudio Schwarz

Sveglia alle 4:40...

come al solito, mi domando se ne vale la pena...

se ci sarà abbastanza neve,

se sarà bel tempo,

se forse è meglio starsene al caldo.....

 

Arrivato sulla cima Belmonte nel Gruppo delle Maddalene, Val di Non, dopo gli autoscatti di rito, mi fermo a contemplare il panorama.

A sinistra vedo il Cornicolo, Cornicoletto, la Busa di Cloz, poi il versante scosceso a sud di cima Belmonte, poi la Vedetta Alta, il Samerberg, poi il passo di Brez e Cima Lavazzè.

Il passo di Brez....chissà....le Palade, la Mendola....probabilmente questo era luogo di passaggio tra la cultura tedesca e quella italiana.; forse gli uomini passavano di qui ben prima che “tedesco” ed “italiano” assumessero significato. Probabilmente i paesaggi erano totalmente diversi e si preferiva passare ben in alto, sul versante a sud, magari per la via più diretta....mica c'erano le macchine!

Chissà! E chissà se questi pensieri erano influenzati dall'imminente scoperta! O forse questi divagamenti hanno portato agli imprevedibili sviluppi successivi?

Sia come sia, ripercorro a ritroso la cresta, mi rimetto gli sci e giù per una indimenticabile sciata su di un firn che, sotto il mio peso, cedeva il giusto per assorbire ogni vibrazione.

Dopo aver approfittato anche dell'ultimo lembo di neve, mi tolgo gli sci e scendo nei prati verso la macchina.

Appena uscito dal limitare del bosco, l'occhio cade su una pietra che sporge appena dal livello del prato; mi avvicino per controllare che non riservi qualche sorpresa. Non credo ai miei occhi!

Su di un masso di un metro e sessanta per cinquanta centimetri, vedo un numero incredibile di coppelle e segni di altre coppelle!

Tento una conta, approssimativa....sicuramente più di 20, forse 25!

Faccio una foto e subito mando un sms al Presidente Luca....è ancora presto, ma anche se lo sveglio, sicuramente sarà contento!

Infatti subito vengo chiamato e già si organizza la visita per il giorno seguente.

Penso a chi potrebbe aver scolpito questi segni nella roccia....sicuramente sono molto antichi: ad occhio, sembrano rovinati e trovandosi su di una roccia piuttosto dura, credo che abbiano parecchi anni, anzi secoli!

Pastori? Passanti? Sciamani? Chi e perchè si sarà preso la briga di percuotere la roccia per fare tutti quei segni?

Tutti questi interrogativi mi passano per la testa nel percorso fino a casa... il passo di Brez, il passo delle Palade....un passaggio verso nord.....anni e secoli fa come era il paesaggio, chi popolava queste valli? Vedremo con l'associazione di tentare di dare un significato a questi segni; e se non avremo prove scientifiche (!), ci accontenteremo delle suggestioni che questi antichi segni provocano nella nostra fantasia!

Credo proprio che ne sia valsa la pena....il letto caldo anche questa volta è stato battuto con soddisfazione!!!

Claudio Schwarz.

Il giorno seguente, con alcuni soci, saliamo alla Malga di Cloz,  “divertendoci” a cercare il masso, rintracciandolo a quota 1.761 mt, completamente interrato ed affiorante dal terreno solo con la parte interessata dalle incisioni. Nonostante sia posizionato in un punto particolarmente sfavorevole, dal momento che appare chiaro sia facilmente calpestabile da chiunque, animali compresi, le coppelle risultano chiare e ben leggibili. I rilievi eseguiti sul masso hanno messo in evidenza  21 coppelle più otto unite da canaletta e quattro segni di difficile lettura. Le medesime si presentano di diverse profondità e dimensioni, praticate con  un percussore probabilmente di pietra. Successivamente l’Associazione si è attivata nel ricercare notizie sul masso rinvenuto senza, fino ad oggi, trovarne alcuna, tanto da ipotizzare che ne fosse ignorata l’esistenza.

Luca Webber