PIERO MICHELOTTI MALÉ - Amuleti e
talismani, reperti usati dalle streghe per
realizzare incantesimi e riti pagani, e una piccola
sezione riguardante l'erboristeria. Questi gli
oggetti esposti alla mostra etnografica sul tema
«Streghe e stregoneria in Val di Sole», promossa
dall'Associazione Val di Sole Antica presso la sala
esposizioni ex Pifferaio Magico a Malé. L'iniziativa
rappresenta una novità assoluta e, come spiega il
presidente del sodalizio culturale Vittorio Pirri è
nata dalla necessità di porre in evidenza un ambito
etnografico spesso etichettato con la semplicistica
definizione di «immaginario» e posto in cattiva luce
dalla deviata versione storica dei tribunali della
Santa Inquisizione. Lo scopo della «Val di Sole
Antica», nata nel 2001, è proprio quello di
promuovere e valorizzare, attraverso la ricerca
delle evidenze archeologiche presenti sul
territorio, il patrimonio culturale della valle di
Sole. Per la prima volta è stata sottoposta
all'attenzione dei numerosi visitatori (oltre 300 in
una settimana), una singolare collezione di oggetti
raccolti da Vittorio Pirri e dai soci
dell'associazione, provenienti da donazioni private
e da mercatini di antiquariato. Gli oggetti esposti
fanno parte della vita quotidiana delle famiglie
solandre di un tempo e testimoniano l'originario
aspetto popolare del fenomeno, valorizzando una
realtà etnografica che affonda le radici negli
aspetti più antichi di una cultura perseguitata per
secoli. Si va dalle monete-amuleto per scacciare il
malocchio, alle pietre magiche, alle terracotte
raffiguranti diavoli, ai brevi magici (dei sacchetti
contenenti reliquie). Numerosi gli ex voto a forma
di ferro di cavallo ed i chiodi antistreghe o le
corna, segno di fertilità, che venivano messi sulle
porte delle stalle, sopra i cui stipiti venivano
posti anche dei sacchetti di sale. Oltre agli
oggetti vengono illustrati i fatti che ricordano
eventi avvenuti nei vari paesi, legati alla
stregoneria. Tra le più importanti testimonianze, un
manoscritto del '700 proveniente da Peio che tratta
di magia naturale mediante l'utilizzo e la
realizzazione di coloranti naturali. Presente alla
mostra anche una sezione dedicata all'erboristeria,
settore che spesso in passato veniva collegato alla
stregoneria. Dai documenti raccolti è emerso che le
streghe in val di Sole erano molto votate a Santa
Lucia. Attualmente in Italia i musei specifici sul
tema della stregoneria popolare sono solamente tre (
a Triora in Liguria, a Bidonì in Sardegna e la
collezione Bellucci a Perugia). Anche l'associazione
solandra sta avanzando un progetto per la
realizzazione di una mostra permanente che, secondo
Pirri, porterebbe indubbiamente alla riscoperta di
nuovi ambiti culturali, ad una originale
valorizzazione del territorio ed a una significativa
risposta turistica. Per chi fosse interessato,
l'associazione si ritrova ogni lunedì ad ore 21
presso la biblioteca di Dimaro ed è consultabile al
sito www.valdisoleantica.it.
08/09/2011 |